Test Medicina, mancano medici e infermieri: oltre 100 ospedali chiusi in 10 anni per mancanza di personale
L’Italia e l’emorragia dei medici
Le nostre università formano professionisti molto competenti, ma spesso perdiamo questi talenti a causa di condizioni di lavoro sfavorevoli e stipendi non competitivi. E senza dubbio centomila medici sarebbero pronti ad abbandonare il sistema sanitario nazionale nei prossimi 5 anni.
Una vera e propria emorragia quella denunciata dalle organizzazioni dei medici che ha già portato, negli ultimi dieci anni, a chiusura di oltre cento strutture per mancanza di personale.
Secondo i dati forniti dalla Federazione CIMO-FESMED, infatti, tra il 2010 e il 2020, nel nostro Paese, hanno chiuso definitivamente:
- 111 ospedali;
- 113 Pronto Soccorso;
- Taglio di 37.000 posti letto.
All’appello mancherebbero circa 29.000 operatori sanitari (nel dettaglio 20.000 medici: 4.500 nei pronto soccorso, 10.000 nei reparti ospedalieri e 6.000 medici di medicina generale).
Una situazione destinata a peggiorare
“Una situazione – specifica Silvia Movio, Direttore di Hunters, brand di Hunters Group (società di ricerca e selezione di personale qualificato) – purtroppo destinato a peggiorare tra i pensionamenti (si stima che circa 50.000 medici andranno in pensione entro il 2027) e fuga dagli ospedali, fenomeno che, nel biennio 2019-2021, ha determinato circa 9.000 dimissioni volontarie dovute al continuo peggioramento delle condizioni di lavoro. L’emergenza legata al Covid-19 non ha fatto altro che esacerbare una situazione già molto precaria segnata dalla chiusura di sale operatorie, reparti a corto di personale o ambulanze parcheggiate nei parcheggi. Dobbiamo necessariamente fare qualcosa perché le nostre università producono professionisti altamente qualificati, forse tra i più preparati in Europa, che però dopo aver studiato nel nostro Paese scelgono di andare all’estero, non esercitano mai la loro professione o intraprendono altri percorsi di carriera. Che peccato”.
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Il futuro dei medici in azienda: Medical Affairs
Non solo ospedali e strutture sanitarie, il futuro dei medici è anche in azienda.
La continua evoluzione degli scenari scientifici e sanitari richiede un cambiamento significativo nei processi, nell’organizzazione e nei ruoli aziendali delle industrie farmaceutiche e dei dispositivi medici.
Una delle funzioni centrali in questa trasformazione è quella di Affari medici il volto medico dell’azienda. Si tratta di una figura professionale la cui esperienza scientifica e clinica facilita il flusso di informazioni tra la comunità scientifica e il contesto aziendale/industriale fungendo da anello di congiunzione tra ricerca e impresa.
Chi sono e cosa fanno Professionisti di Medical Affairs
Professionisti Medical Affairs, inseriti nelle Business Unit Ricerca e Sviluppo, si occupano di un prodotto in ogni fase del suo ciclo di vitadelle attività di sviluppo, comprese quelle di visione strategica, ricerca clinica, comprensione e interpretazione dei dati scientifici, fino alla generazione di pubblicazioni scientifiche.
Queste figure professionali hanno comunemente una formazione accademica di specializzazione medica (laurea in medicina o simili) e costituiscono di fatto il riferimento medico-scientifico dell’area terapeutica per l’azienda e la comunità medico-scientifica nazionale ed internazionale.
Il Consulente Medico
Il Consulente Medico cura le attività di supporto scientifico alla registrazione di nuovi farmaci al fine di ottenerne la commercializzazione, l’elaborazione dei contenuti utili al supporto scientifico alla predisposizione del materiale informativo, l’elaborazione dei materiali di supporto all’accesso al mercato, la gestione delle sperimentazioni cliniche, la ricerca con l’obiettivo di sviluppare e analizzare trattamenti idonei alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie. È una figura di quartier generale dell’azienda farmaceutica. Un consulente medico junior, con uno o due anni di esperienza, guadagna circa 40.000 euro lordi all’anno. Dai due anni di esperienza in poi, potresti guadagnare tra i 60.000 e gli 80.000 euro lordi all’anno.
Collegamento con la scienza medica
Il collegamento con la scienza medica si occupa del continuo aggiornamento dei prodotti, delle tendenze terapeutiche dei pazienti, delle attività cliniche e degli studi condotti nell’area terapeutica all’interno dell’area di competenza. Sviluppa e mantiene il Network con i Primari Specialisti svolgendo attività di Educazione Medica, organizza e partecipa ad advisory board collaborando con la direzione medica dell’azienda fornendo supporto scientifico agli informatori. Ha la responsabilità di uno o più prodotti aziendali in un territorio specifico. Generalmente il territorio di un MSL è costituito da una o più regioni e la sua estensione varia a seconda del numero di centri ospedalieri/universitari o interlocutori di cui è responsabile.
Lo stipendio per chi ha uno o due anni di esperienza è di circa 35.000 euro lordi annui. Da due anni in poi potrebbe guadagnare tra i 60.000 ei 70.000 euro lordi l’anno.
La domanda di professionisti del Affari medici sta conoscendo una notevole crescita, soprattutto nell’ultimo periodo, ed è facile prevedere che nei prossimi anni la domanda continuerà ad aumentare. Le aziende del settore mostrano un urgente bisogno di figure con competenze mediche, sono già in corso importanti investimenti nel settore delle malattie rare e delle biotecnologie applicate e sarà sempre più necessario disporre di figure professionali altamente qualificate in grado di rispondere all’innovazione nel campo della genetica , terapie farmaceutiche e cliniche.
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