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08 Novembre 2021

Sustainability Manager: l’head hunter racconta come diventarlo

A cura di Elisa Pervinca Bellini

Sustainability Manager: l’head hunter Gionata Aldeghi di Hunters Group racconta come diventarlo.

Sostenibilità è la parola chiave del futuro, insieme a economia circolare e innovazione, in qualsiasi settore, compreso quello della moda e del lusso.

Ecco perché, per chi vuole davvero lavorare nella moda e cerca una professione destinata a prendere sempre maggiore piede in tutte le realtà, dalle grandi maison alle start-up di brand emergenti, una soluzione può essere specializzarsi in sostenibilità e moda sostenibile e diventare sustainability manager, figura professionale trasversale e con molte competenze specifiche, chiamata a interagire con processi complessi, in modo particolare nel mondo della moda.

Cos’è il Sustainability Manager e perché è così importante?
Lo abbiamo chiesto a Gionata Aldeghi, Senior Consultant di Hunters Group, che ci spiega come mai la moda ha sempre più bisogno di un sustainability manager.

“Uno dei temi che negli ultimi anni ha avuto una risonanza sempre maggiore, sensibilizzando le aziende, il mercato e le persone che ne fanno parte, è quello della sostenibilità ambientale – esordisce Gionata Aldeghi – Non viene escluso il mondo del lusso e i grandi protagonisti della moda che ne fanno parte; sempre più maison hanno abbracciato questa nuova wave, portando a forti cambiamenti nel loro assetto e nelle loro collezioni: basti pensare al recente annuncio del gruppo Kering di diventare Fur Free entro il 2022”.

Ma esattamente che cosa significa essere eco sostenibile? Quali sono le azioni dietro queste scelte? Cosa comporta per un brand intraprendere questo percorso?

“Convertire la produzione in una moda fur free non rappresenta esclusivamente una scelta di tendenza, bensì la volontà di intraprendere uno sviluppo sostenibile secondo una visione di lusso che abbraccia valori e standard ambientali e sociali.

Ciò che al pubblico appare come un impiego di materiali differenti e un’innovativa presentazione del brand, in realtà sottende una profonda modifica del processo produttivo e, di conseguenza, dell’organizzazione e della cultura aziendale”.

A coordinare la transizione verso procedure e approcci più sostenibili è deputata la figura del Sustainability Manager, come aggiunge l’esperto head hunter di Hunters Group:

“Nel mondo del lavoro in questi anni si è sviluppata ed è sempre più presente la figura del Sustainability Manager: una nuova casella nell’organigramma che agisce in maniera trasversale sulle varie funzioni operative e strategiche, per guidare i brand nella costruzione e nel mantenimento di standard sempre più elevati in termini di sostenibilità. Il suo ruolo agisce sull’intera filiera produttiva con l’obiettivo di trasformare l’azienda sia agli occhi degli stakeholder e del mercato, sia internamente, portando i dipendenti a sposare una sustainability view”.

Che caratteristiche servono per diventare Sustainability Manager?
“Le competenze del Sustainability Manager devono essere molto trasversali, per integrarsi nella realtà operativa, analizzarla e adottare strategie innovative.

Il Sustainability Manager deve essere in grado di interfacciarsi con i vari reparti, dagli acquisti alla produzione, dalle operation alla comunicazione con l’ufficio stile, al fine di ottimizzare best practices produttive che siano compliant rispetto alla visione aziendale.

Questa figura deve essere attenta anche al lato economico, adottando scelte e strategie che tengano conto delle implicazioni finanziarie, oltre che organizzative e culturali, per garantire che lo sviluppo sostenibile sia compatibile con il profitto aziendale”.

Quanto guadagna un Sustainability Manager?
“In Italia la retribuzione annua lorda prevista per questo tipo di profilo è compresa in una forbice di 50.000 e 65.000 euro” spiega l’head hunter di Hunters Group.

Quale è il percorso formativo per diventare Sustainability Manager?
Gli ambiti economici, di management e giuridici sono tra i più coinvolti nel lavoro di un Sustainability Manager: le lauree in economia aziendale e management, quelle in ingegneria gestionale e quelle in giurisprudenza sono un buon punto di partenza, anche se, spiega Gionata Aldeghi, “non esiste un percorso preciso: i Sustainability Manager sono professionisti con competenze molto trasversali che possono avere un background economico o ingegneristico (principalmente gestionale). Esistono vari corsi o master post laurea che permettono di specializzarsi su questa tipologia di figura, organizzati dalle principali università italiane e straniere”.

Per chi vuole lavorare nella sostenibilità, ma ancora non sa in che ruolo, dove studiare?

Ecco un articolo raccoglie una serie di corsi online dedicati alla sostenibilità.

 

Leggi l’articolo completo su Vogue Italia!

 

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