Sanità. Manca il personale, non le opportunità
Circa 4.500 medici e 10mila infermieri a livello nazionale e non tutte le borse nella specialità di Medicina d’urgenza sono assegnate per scarsa attrattività della professione
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Tante opportunità grazie alla tecnologia
IA-Intelligenza artificiale, robotica, nanotecnologie, stampanti 3D, robotica e realtà aumentata. Sono alcuni dei progressi tecnologici degli ultimi anni che, in modo sempre più deciso, stanno entrando anche nell’ambito della medicina e della salute che, proprio grazie all’innovazione, potrebbe diventare sempre più efficiente.
«Dobbiamo – precisa Silvia Movio, Director di Hunters, brandi di Hunters Group– fare una prima premessa che è molto importante: la tecnologia, in qualunque sua forma, non sostituirà mai il preziosissimo e fondamentale lavoro di medici, infermieri e operatori sanitari, ma l’automazione e la possibilità di elaborare e interpretare una grande quantità di dati potranno sicuramente migliorare la diagnosi e il trattamento di numerosissime patologie. Questa rivoluzione si traduce, ovviamente, nella necessità per le strutture pubbliche e private di trovare competenze sempre più specifiche. Nei prossimi mesi, infatti, cresceranno dell’8% le opportunità per medici radiologi, oftalmologi e medici impiegati nella telemedicina».
Gli algoritmi stanno cambiando radicalmente anche il modo di fare diagnosi, sono fondamentali nella fase di interpretazione delle immagini e aiutano ad analizzare enormi quantità di dati per fornire una visione completa e sempre più accurata del quadro clinico dei pazienti, portando a diagnosi sempre più accurate, tempestive e precise. L’IA non solo identifica i rischi di malattie, ma aiuta anche a personalizzare le strategie preventive. Basandosi su variabili come l’età, il genere, la storia clinica e lo stile di vita di un individuo, l’IA può suggerire piani di intervento preventivo su misura. Questo approccio personalizzato è fondamentale, poiché ciò che funziona per una persona potrebbe non essere efficace per un’altra.
«Nei prossimi anni – aggiunge Movio – le competenze, anche in ambito tecnologico, per medici, infermieri e operatori sanitari saranno sempre più centrali. I medici del futuro saranno chiamati a interagire sempre di più anche con le macchine per fornire ai pazienti un supporto sempre più accurato e preciso».
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