Più tecnologia per medicina e corsi sanitari: Consulenti ed esperti digitali
La pandemia da Covid-19 ha rivoluzionato le professioni mediche e sanitarie che – oltre a registrare un boom di richieste – sono diventate sempre più ibride e multidisciplinari. Accanto ai corsi di laurea in medicina e chirurgia “classici”, la maggior parte degli atenei offre per il prossimo anno accademico sempre più corsi che intrecciano discipline sanitarie con quelle tecniche e ingegneristiche. […]
Accanto a questi sbocchi “classici” ci sono poi impieghi nuovi per i laureati nel settore sanitario.
«Lo sbocco più innovativo è rappresentato dalla consulenza, e in particolare per società che si occupano della digitalizzazione delle aziende life sciences, come previsto dal programma industria 4.0» spiega Emanuele Franza, director di JHunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato.
«Queste aziende richiedono consulenze e soluzioni digitali per produzione, qualità, laboratori, logistica, serializzazione, affari regolatori e farmacovigilanza. In questo caso parliamo soprattutto di profili con lauree in chimica e tecnologie farmaceutiche, a cui si abbinano solide competenze It e digital. Il ruolo di consulente ha una retribuzione annua lorda che oscilla tra 35 e 45mila euro, a seconda che sia junior o senior». Inoltre, aggiunge Franza, «sono sempre più diffuse insegne private legate alla salute con centri dislocati sul territorio».
Leggi tutto l’articolo de Il Sole 24 ORE uscito su Guida Università 2021
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