Manager e intelligenza artificiale. L’integrazione passa da formazione e investimenti
Come cambia il ruolo del manager con l’IA? Il fatto che l’Ia possa automatizzare alcuni compiti ha un risvolto che forse abbiamo trascurato: permette ai manager di concentrarsi maggiormente sulle competenze trasversali, sulla gestione delle persone e sulla creazione di ambienti di lavoro più sani. «Se è vero – spiega Davide Boati, Senior Executive Director di Hunters Group, società di ricerca e selezione del personale – che le macchine riescono a fornire informazioni più precise e puntuali e sono più efficienti quando si tratta, magari, di analizzare una enorme quantità di dati, dobbiamo ammettere che i manager sono fondamentali per creare relazioni di valore, una cultura aziendale e nell’ascolto. In futuro, grazie all’intelligenza artificiale, sarà sempre più facile avere del tempo in più per concentrarsi sulle persone, sul loro benessere e sulle loro esigenze». L’Ia non sostituirà il lavoro di un manager, lo integrerà. Il futuro del lavoro è quello in cui robot e esseri umani lavoreranno fianco a fianco, aiutandosi a vicenda a svolgere il lavoro in modo più semplice, più rapido e migliore. Nell’era dell’intelligenza artificiale, i manager devono sviluppare e affinare una serie di soft skill che li aiutino a navigare attraverso le opportunità offerte dalla tecnologia avanzata. Tra queste competenze, cinque sono cruciali:
Empatia: con l’automazione dei compiti ripetitivi, i manager devono essere in grado di comprendere e rispondere ai bisogni e alle preoccupazioni del loro team, creando un ambiente di lavoro positivo e di supporto. L’empatia aiuta i manager a identificare e affrontare tempestivamente i segnali di stress e insoddisfazione tra i membri del gruppo e li rende in grado di gestire i conflitti in modo più efficace, valutando le diverse prospettive.
Capacità di adattamento: l’Ia e la tecnologia evolvono rapidamente, per questo i manager devono essere flessibili e pronti a imparare e implementare nuove soluzioni, oltre a guidare il team attraverso questi cambiamenti.
Pensiero critico: i manager devono essere in grado di valutare criticamente i dati forniti dall’Ia, prendere decisioni informate e risolvere problemi complessi che richiedono un giudizio “umano”.
Interpretazione dei dati: strettamente collegata al pensiero critico è la capacità di analizzare e interpretare i dati, oggi essenziale per prendere decisioni informate. I manager devono comprendere i dati generati dall’Ia, identificando tendenze, modelli e anomalie che possono influenzare le decisioni aziendali. Prendere decisioni supportate da un’analisi rigorosa dei dati riduce i rischi associati alle decisioni aziendali e permette di usare queste informazioni per giustificare le scelte e dimostrare il valore delle proprie strategie.
Capacità di ispirare e motivare: essere in grado di ispirare e motivare il proprio team è una competenza fondamentale per un manager. Questa soft skill non solo favorisce un ambiente di lavoro positivo, ma è anche cruciale per il successo a lungo termine dell’azienda. Quando un team si sente motivato e apprezzato, tende a essere più creativo, impegnato nel proprio lavoro e fidelizzato. Avere delle risorse valorizzate e soddisfatte riduce il turnover in azienda e promuove una cultura aziendale positiva.
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