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10 Febbraio 2021

Le Start Up innovative favoriscono la nuova occupazione

Il 58% delle 12.000 imprese emergenti, nel 2020 ha assunto oltre 30.000 persone e l’incremento è notevole: 47,5% in più rispetto agli anni precedenti. A dirlo è proprio l’Associazione Italiana Investitori in Innovazione (VC Hub Italia), tenendo presente che buona parte di queste realtà sono gestite da giovani under-35 e sono ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita sostenibile e per questo possono rappresentare una risorsa strategica per trainare la ripresa economica.

La crescita delle start up è un segno molto positivo, il dato più interessante risiede nel fatto che se nel 2019 sono aumentate circa del 14%, nel 2020 malgrado la crisi, sono cresciute di un ulteriore 10,4%.

Facciamo due esempi pratici: nell’area metropolitana di Milano hanno sede 2.500 startup innovative, che rappresentano circa il 20% del totale nazionale. Accanto ad aziende storiche anche il territorio emiliano-romagnolo sta assistendo alla nascita di una vera e propria “Silicon Valley” che, a differenza della gemella d’oltreoceano, è in questo caso al 100% italiana e costituisce idealmente il perfetto ibrido tra innovazione e tradizione, tra università e industria.

Generalmente in Italia è semplice creare un’impresa, ma la vera sfida è conservarla. Gli anni più critici sono i primi tre, e questo vale anche per le start up innovative, perché rappresentano il periodo in cui queste devono passare da start up a PMI.

Ciò che manca nel Bel Paese per la conservazione delle start up, non è un elemento burocratico, anzi sono molto facilitate in questo, ma è purtroppo la componente finanziaria. Però c’è una buona notizia, infatti in particolare in territori come la Lombardia e l’Emilia Romagna, si parla spesso di Open Innovation. Si tratta della possibilità di innestare startup innovative all’interno di imprese tradizionali, per accelerare i percorsi di innovazione, amplificare l’adozione di nuovi modelli di business ed organizzazione aziendale e per garantire alla startup la “benzina” necessaria per crescere e svilupparsi, diventando così una PMI innovativa.

I settori principali in cui operano le startup innovative sono i Big data e le App, Fintech, Biotecnologie, Ecosostenibilità, Robotica, Mobile e Smartphone, Modellazione 3D, Ricerca e Sviluppo, Software e IoT. Infatti, per questa tipologia di imprese, i tre profili più appetibili sono: professionisti di stampo informatico, ingegneristico ed infine economico.

Il 2020 e il 2021, conferma il trend, ha visto infatti sino ad oggi un aumento di richieste per profili Digital (Big Data manager, Growth Hacker, Digital Project Manager, Data Scientist, E-commerce manager), ICT (CIO, ICT Operation Manager, Sviluppatori Java, Programmatori), ed Ingegneri Elettrici e Elettronici (programmatori PLC, progettisti Hardware, progettisti Software), con retribuzioni molto interessanti.

Le tipologie contrattuali sono di diverso genere, perché il termine start up non è sempre sinonimo di insicurezza (quindi di contratto a tempo determinato), molto spesso queste assumono con coraggio a tempo indeterminato per dei progetti specifici.

Spesso per le prime esperienze lavorative, i giovani tendono a puntare alle grandi aziende, ma potrebbe essere una buona idea anche iniziare con uno stage in una start up. Nelle grandi compagnie e multinazionali il proprio ruolo potrebbe essere limitato, poiché si è parte integrante di una grande macchina già avviata, nelle piccole imprese invece, in cui si affrontano numerosi progetti a scadenza breve e a budget ridotto, dove il go to market del prodotto deve essere rapido ed efficace da subito, si ha modo di fare molta più esperienza.

Si gettano le basi per la formazione dello Smart Manager, colui che ha una leadership e capacità gestionale “adattiva” rispetto al contesto, tipico delle piccole aziende. Interessanti sono anche profili molto strutturati, con grande seniority che –una volta usciti per scelte aziendali o personali da grandi aziende – scelgono la startup come luogo ideale dove mettere a frutto anni di competenza. Tipico è l’esempio dell’Innovation Manager.

Anche il ruolo delle donne è di particolare rilievo, in quanto se le start up sono gestite da donne sono di conseguenza più facilmente finanziate. Questo perché la figura femminile è associata ad una naturale predisposizione alla determinazione nel portare a termine un progetto.

Inoltre le start up innovative, trovano spazio anche al Sud Italia, soprattutto in ambito digitale, in particolare in Campania e nel Lazio. In alcuni casi proprio al Sud queste sono al servizio delle imprese tradizionali, come suggerisce il concetto di Open Innovation.

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