Le motivazioni al cambiamento: la guida dell’Head Hunter

Le motivazioni implicite che portano alla decisione di cambiare lavoro. Come gestire efficacemente la trattativa.

La maggioranza dei candidati alla domanda “motivazioni al cambiamento” riferiscono il desiderio di un miglioramento delle condizioni lavorative.

Ma cosa significa?

Sfatiamo l’idea che migliorare voglia dire solo ricoprire ruoli di maggiore responsabilità o il tornaconto economico.

Il lavoro occupa buona parte del nostro tempo di vita giornaliera, motivo per cui il tempo trascorso sul posto di lavoro ha ricadute su tutti gli altri aspetti della nostra vita; fattori scatenanti possono essere quindi la volontà di scoprire nuovi settori o nuovi ruoli, la ricerca di realtà lavorative maggiormente stabili, una maggiore conciliazione vita lavorativa/vita privata, che a sua volta si può declinare nella riduzione del tragitto casa/lavoro, nella volontà di ridurre o aumentare il numero e la durata delle trasferte a seconda dell’età dei figli o nella necessità di raggiungere altri componenti della famiglia in differenti zone geografiche.

Nel raccogliere questi aspetti spesso l’Head Hunter ha un ruolo cruciale, è una terza persona, imparziale, a cui raccontare a 360° il proprio trascorso e il filo conduttore delle proprie scelte professionali, per condividere informazioni utili alla definizione di opportunità professionali di effettivo interesse.

Abbiamo visto trattative fallire o avere successo in modo apparentemente inspiegabile dall’esterno: questo è il motivo per cui chiediamo alle aziende ed ai candidati di coinvolgerci sempre anche nel momento dell’elaborazione dell’offerta economica. La nostra posizione terza in fase di trattativa ha il vantaggio di renderci il consulente di ambo le parti, dandoci la possibilità di indagare le motivazioni, esplicite ed implicite e di poter trovare in modo rapido e senza scontri il punto d’incontro vincente per ambo le parti.