L’agroalimentare traina le ricerche di lavoro
A cura di Maurizio Carucci
In particolare food & beverage manager, export manager, responsabile Logistica e Magazzino. Fino al 30 maggio è possibile partecipare alla call “Io ci credo”. Assunzioni in McDonald’s e Nims
Negli ultimi 12 mesi il settore agroalimentare ha registrato notevoli miglioramenti, anche a livello internazionale. L’Italia, infatti, è stata il terzo esportatore mondiale, dietro solo a Germania e Paesi Bassi. È cresciuto anche il numero di italiani che ha bevuto vino, in particolare nella fascia 18-41 anni, con un aumento di sei punti percentuali (dall’84% al 90% del totale). I nostri prodotti sono stati molto apprezzati anche all’estero, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada: lo scorso anno, infatti, 600 milioni di bottiglie – pari a 2,7 miliardi di dollari e una crescita sul 2020 del 17% – hanno lasciato l’Italia. Proprio l’anno scorso è stato registrato il record storico dell’export agroalimentare: oltre 52 miliardi di euro. Con il settore enologico, che, con oltre sette miliardi di euro, ha rappresentato il 14% del totale. Inoltre sono cresciuti a doppia cifra anche la carne e i derivati, il caffè, la cioccolata, i formaggi, l’ortofrutta fresca, l’olio extravergine d’oliva, i derivati del pomodoro e la pasta.
Ma per avere successo, il bollino Made in Italy non è più sufficiente. È fondamentale raccontare una storia e – se si decide di entrare anche nei mercati esteri – adeguare prodotto e strategia ai consumatori di ogni Paese. Le aziende, dunque, hanno bisogno di professionisti con competenze specifiche. Uno di questi è sicuramente il food & beverage manager, la persona che si occupa di tutte le attività legate alla promozione di un prodotto: gestione della comunicazione, dei punti vendita, delle attività di marketing e, ovviamente, di tutta la strategia commerciale per ampliare il mercato. Il reddito annuo lordo, per questi professionisti è molto interessante, poiché è compreso tra i 60mila e i 70mila euro. Ci sono, poi, ottime opportunità per l’export manager, che gestisce la distribuzione e la vendita all’estero dei prodotti direttamente o tramite una rete di distributori/agenti. Il suo reddito è solitamente compreso tra i 60mila e gli 80mila euro. Cresce anche la richiesta per il responsabile Logistica e Magazzino. È il professionista che gestisce la spedizione, lo stoccaggio, la conservazione e la consegna dei prodotti in Italia e all’estero, interfacciandosi con fornitori e Gdo-Grande distribuzione organizzata. In termini economici, parliamo di una retribuzione compresa tra i 50mila e 60mila euro.
Quando si parla di eccellenze italiane non può mancare un riferimento al vino che registra, secondo gli ultimi dati di Coldiretti, un fatturato pari a 11 miliardi di euro, sia grazie al mercato interno sia grazie alle esportazioni. Il nostro Paese, dunque, si conferma leader mondiale, a discapito di Francia e Spagna. «Se analizziamo questi numeri – spiega Emanuele Franza, director di JHunters, brand di Hunters Group – ci rendiamo conto di quanto questo settore sia cruciale per la nostra economia e per il mercato del lavoro. Ma non dobbiamo pensare che le opportunità siano legate solo alle attività in vigna, c’è un indotto notevole che vi ruota intorno: l’agricoltura, l’industria, il commercio, la ristorazione, la logistica e i trasporti, giusto per citare quelli più affini. La filiera del vino coinvolge tante e diverse professionalità, tra tradizione e innovazione: oltre al food & beverage manager, infatti, ci sono una serie di opportunità per chi si occupa dell’internazionalizzazione, per il responsabile Spedizioni o il responsabile finanziario». Soprattutto in un momento come quello attuale, nessuna azienda può permettersi di non avere una strategia di vendita a livello internazionale. La richiesta di export manager, infatti, è cresciuta notevolmente nel corso del tempo: si parla di una crescita del 30%. L’export manager si occupa dell’analisi dei mercati esteri per capire dove sia meglio investire e in che modo trasformare un’azienda locale in un’azienda internazionale. È un profilo fondamentale per le imprese, soprattutto per quelle che operano nel settore del Food & Beverage, ed è per questo che le retribuzioni sono abbastanza alte anche per i profili più junior.
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