La figura dell’internazionalizzatore di aziende
Hunters Group ha registrato un aumento di richieste riguardanti una particolare tipologia di figura commerciale. Solitamente viene chiamato “International Business Developer”, ma questo job title non descrive compiutamente le attività tipiche del ruolo.
Si tratta infatti di un commerciale sui generis, che deve occuparsi non di vendita diretta, ma di aiutare le aziende di vari settori a portare all’estero il loro business e il loro marchio.
I settori da cui provengono la maggior parte delle richieste sono il Fashion&Luxury, l’Automotive, il Food&Beverage, la Cartotecnica intesa come Packaging, Printing e Display e il settore Digital&New Media. I Paesi più “caldi” da questo punto di vista sono sicuramente la Germania e l’Europa centrale in generale, gli Stati Uniti e il Far East.
Il grosso vantaggio di questo approccio è rappresentato dal fatto di avere una persona sul territorio di proprio interesse, senza dover procedere da subito all’apertura di una filiale estera, potendo così “esplorare” le potenzialità di un determinato mercato, per poi eventualmente implementare attività più strutturate su quella zona.
Viste le mansioni tipiche del ruolo:
-Piani di internazionalizzazione;
-Consulenza commerciale;
-Sales Management;
-Marketing internazionale e sviluppo commerciale;
-Supporto commerciale durante incontri B2B;
-Realizzazione di eventi B2B;
-Partecipazione a fiere internazionali;
-Acquisizione clienti.
Le competenze richieste alla figura riguardano la conoscenza approfondita del territorio di riferimento, del suo tessuto industriale e del mercato specifico dell’azienda che vuole procedere ad un’attività di internazionalizzazione.
A queste si aggiungono un’ottima conoscenza della lingua e il fatto di risiedere già sul posto, anche se ci sono casi di professionisti che si spostano tra l’Italia e il mercato da penetrare. Si può trattare sia di un dipendente, sia (più spesso) di un consulente in partita iva.