I pregiudizi in fase di recruiting costano: nuovi iter per superarli
L’essere umano è irrazionale e utilizza criteri soggettivi sia su temi come quello delle scelte d’acquisto (e qui entra in gioco, come spesso trattato su Mark Up, il neuromarketing) sia quando si tratta di selezionare nuove risorse per l’organico aziendale. E se è vero che alcune componenti intuitive possono essere di supporto per favorire una buona scelta in fase di recruiting, per lo meno durante il colloquio, è altrettanto vero che di base ad incidere in misura maggiore sono i cosiddetti bias inconsci, soprattutto nella rapida fase di scrematura dei curricula. I pregiudizi che il nostro cervello utilizza per semplificare il percorso decisionale sono qualcosa di innegabile e, per essere superati, vanno innanzitutto accettati. Il secondo step è avvalersi di meccanismi e strumenti atti a rendere il selezionatore neutrale e in grado di concentrarsi solo sulle competenze – hard o soft – del candidato e non su elementi atti a creare correlazioni erronee quali look, genere, provenienza, cultura o religione.
Non si tratta di mere procedure etiche, ma di un problema strutturale da gestire per evitare impatti negativi sull’impresa in termini di costi economici e intangibili (tempo, clima aziendale, produttività ed efficacia organizzativa e così via). Come conferma Joelle Gallesi, Managing Director di Hunters Group: “Abbiamo di recente calcolato il costo di una selezione sbagliata e i numeri non sono proprio confortanti: una risorsa con esperienza compresa tra i 3 e i 5 anni che opera in ambito vendite senza successo e che non riesce a superare il periodo di prova, ad esempio, può costare all’azienda circa 44.000 euro, tra processi di selezione, inserimento o formazione. Anche nell’area Ict le cose non cambiano: l’errata assunzione di una figura professionale di medio livello, con ral indicativa 50.000 euro, costa almeno 10.000 euro al mese a cui dobbiamo sempre aggiungere le varie spese legate all’iter (il dato è frutto di una ricerca condotta su aziende e società IT di grandi dimensioni). Ma il problema, purtroppo, non è solo economico, perché una risorsa non adeguata ha impatti anche sul clima aziendale”.
→ Leggi l’articolo completo su Mark Up!
Leggi anche:
Fotovoltaico, le opportunità di lavoro e di business in Italia
Lavoro: ecco quali sono i professionisti più cercati dalle aziende
→ ll blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale