Grid Connection Manager: uno dei profili più ricercati dai grandi operatori internazionali
Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è necessario un forte incremento della potenza installata nel nostro Paese, sia attraverso lo sviluppo di nuovi impianti, sia grazie ad un’azione di ammodernamento del parco esistente, sfruttando l’avanzamento tecnologico. L’effetto complessivo del PNRR, atteso per il 2030, è di raggiungere un installato complessivo da rinnovabili di 43,2 GW.
È questo uno scenario in cui deve necessariamente avvenire lo «sblocco» delle autorizzazioni, accompagnato da misure di sostegno indispensabili – come ad esempio il prolungamento di meccanismi di supporto in continuità con quelli previsti dal FER 1 e l’introduzione di obiettivi regionali coerenti con gli obiettivi nazionali – con anche la possibilità di rivedere le limitazioni imposte al consumo di suolo e l’introduzione in modo strutturato di nuovi servizi quali lo storage.
Il sistema elettrico risulterà diverso da quello attuale, ma cambierà gradualmente nel corso dei prossimi anni, dando modo ai diversi attori coinvolti di adeguarvisi progressivamente.
“È proprio in questo contesto – precisa Davide Boati, Executive Director di Hunters, brand di Hunters Group dedicato alla ricerca e selezione di profili qualificati – che si inserisce una delle figure ad oggi più ricercate presso società che si occupando di sviluppo e realizzazione di grossi impianti a terra (solari ed eolici): il Grid Connection Manager, esperto di Connessioni di grossi impianti. Una crescita costante negli ultimi anni, che si aggira intorno al 300% anno su anno”.
Quali sono le responsabilità del Grid Connection Manager? A riporto del Direttore Operations, questo professionista è responsabile della buona esecuzione della connessione alla rete per il portafoglio di progetti eolici e solari onshore e offshore. Collabora e acquisisce, inoltre, informazioni sulla rete dagli enti proposti e fornisce assistenza tecnica durante lo sviluppo del progetto affinché siano presi in considerazione tutti i fattori che influenzano la connessione alla rete.
Il Grid Connection Manager, poi, ottimizza la progettazione e i costi della connessione alla rete, inclusi gli studi di pre-fattibilità e fattibilità della connessione alla rete per identificare la capacità disponibile e l’opzione di connessione alla rete più economica e fa in modo che vengano soddisfatti i requisiti tecnici di conformità del codice di rete. Esamina, infine, eventuali restrizioni di rete per valutare soluzioni alternative e si occupa dello sviluppo e del mantenimento degli ottimi rapporti con gli enti preposti alla connessione degli impianti e consulenti tecnici.
Il profilo ideale del Grid Connection Manager presenta una Laurea in Ingegneria Elettrica ed esperienza maturata in società di consulenza, utility, sviluppatore o operatore di trasmissione.
In aggiunta a queste caratteristiche generalmente sono richieste:
- Buona conoscenza del settore della distribuzione e della trasmissione italiana e del processo, dei requisiti e delle normative di connessione alla rete.
- Buona conoscenza della progettazione degli impianti.
- Buona competenza commerciale per valutare i progetti.
- Ottime capacità comunicative, sia scritte (presentazioni, relazioni, documenti) che orali.
- Capacità di costruire relazioni solide, collaborative e produttive con i team chiave coinvolti nella realizzazione e ottimizzazione delle connessioni alla rete.
La RAL indicativa di questi profili spazia tra i 50.000 euro lordi per le candidature con 3-4 anni di esperienza fino agli 80.000 € per i professionisti con 7-10 anni di esperienza nell’ambito. In alcuni casi vengono fatte crescere internamente figure esperte in progettazione elettrica, alle quali vengono affidati ruoli più ampi legati anche alla connessione degli impianti.
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