Green Jobs, il futuro del lavoro è sempre più sostenibile
A cura di Silvia Movio
Nel 2018 hanno superato la soglia dei 3 milioni e oggi rappresentano il 13,4% del totale dei lavoratori in Italia, con un trend in costante crescita [fonte dati: ultimo rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere].
Si tratta dei green jobs, ovvero tutte le opportunità che sono legate al mondo della green economy. Un settore che, durante la pandemia e grazie agli incentivi economici, non conosce crisi, con contratti stabili, retribuzioni più alte della media di mercato e con professionisti tra i più specializzati e tra i più difficile da trovare.
Il 2019, con il decreto Fer1, il 2020 con l’introduzione del superbonus 110%, e il 2021, con la redazione del Pnrr – secondo Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – hanno confermato e incentivato l’attenzione alla tutela ambientale quale asset cruciale per affrontare le sfide del futuro, per le aziende di ogni tipologia e dimensione. Dopo un periodo di stasi dell’intera filiera, gli operatori del mercato green hanno riaperto le porte a ricerche e selezioni. La motivazione è legata essenzialmente al costo ridotto dei progetti, che rendono sostenibile in grid parity anche impianti prima non in grado di garantire tasso interno di rendimento positivo.
I primi a valutare concretamente ampliamenti delle proprie strutture organizzative sono stati i produttori di componenti (moduli e inverter), trainati da un mercato europeo in sviluppo maggiore rispetto a quello italiano. Ma anche nel nostro Paese in realtà si sono registrati aumenti di richieste, da parte di aziende multinazionali o player di medio-grande livello, di personale qualificato.
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