Gender Gap, a che punto stiamo?

Nelle aziende italiane buone intenzioni ma poche azioni incisive

di Annamaria Castello

La parità di genere in azienda è una sfida aperta e l’Italia ha ancora molta strada da fare. Eppure le opportunità che una maggiore inclusione delle donne in aziende offre sono tante. La capacità di curare e valorizzare ogni individuo presente in azienda, espressa con la formula Diversity, Equity & Inclusion, è un asset strategico irrinunciabile per raggiungere risultati superiori in termini economici, di innovazione e di fiducia della business community.

Le imprese italiane, però sembrano non averlo ancora capito, o quantomeno non riescono a concretizzare le generiche buone intenzioni in azioni realmente incisive.

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Secondo una recente ricerca condotta da McKinsey & Company sull’importanza della Diversity & Inclusion nei luoghi di lavoro che preso in esame 15 paesi e oltre mille società, è emerso che le aziende con team executive che includano più del 30% delle donne al loro interno hanno maggiore probabilità di performare meglio rispetto a team che hanno pochissime o zero donne. Non solo: le società che si trovano ai primi posti, sia per parità di genere che per diversità etnica, sono performanti il 12% in più rispetto a tutte le altre presenti nella ricerca.

“Sebbene nel corso del tempo si siano fatti enormi ed innegabili passi in avanti, la strada verso la parità di genere è ancora lunga” afferma Joelle Gallesi, Managing Director di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato. “Flessibilità, inclusione e attenzione al benessere del personale in azienda sono tra gli elementi imprescindibili per un avanzamento sul tema della gender equality che, paradossalmente non riguarda solo le donne, bensì afferisce al generale work-life balance dei lavoratori”.

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