Fuga all’estero, Italiani verso la crescita professionale
Sempre più italiani abbandonano il Belpaese, ma quali sono le loro ambizioni? Tra crescita professionale o di carriera, i favoriti sono i branch manager, gli export manager e i site director. Gli Usa, la Germania e il Nord Europa spiccano in quanto mete ambite
Non più solo un’alta qualità della vita o un miglior work life balance (equilibrio tra sfera lavorativa e personale), ma una crescita professionale o di carriera: sono questi i fili conduttori che spingono sempre più italiani ad abbandonare il Belpaese alla ricerca di nuove opportunità lavorative all’estero.
Tra desiderio di indipendenza e un Paese che tarpa le ali, i giovani spesso vengono supportati anche dalle stesse aziende, che ne richiedono il trasferimento offrendo dei sistemi di welfare che permettono eventuali spostamenti familiari.
Gli ultimi dati dell’Istat a tal proposito parlavano chiaro. Nel 2017 i laureati italiani che hanno deciso di fuggire dalla propria terra madre sono circa 28mila. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, negli ultimi cinque anni i deflussi netti di giovani con un’età media di 25 anni dovuti agli espatri sono oltre 244mila, di cui il 64% con un titolo di studio medio-alto.
Ma quali sono i Paesi che offrono maggiori opportunità di carriera e quali sono i profili professionali più fortunati? A dare una risposta (e una speranza) ai giovani (e non) italiani è Hunters Group, holding attiva sul mercato dal 2005, costituita da tre divisioni specializzate nel recruitment e nell’head hunting. Secondo la società di ricerca e selezione del personale, a dover volare verso l’estero sono principalmente i branch manager, gli export manager e i site director.