Dal designer al costruttore i nuovi lavori nel Metaverso
A cura di Barbara Ardù
Il valore di mercato e le attività della galassia virtuale sono destinate a crescere a dismisura e così nascono anche opportunità. Con buste paga decisamente reali: da 35 mila a 60 mila euro.
ROMA — Se nella cruda realtà del mondo del lavoro non trovate nulla che vi soddisfi, potete sempre provare a buttarvi nel Metaverso. Più facile a dirsi che a farsi però, almeno per adesso, almeno in Italia. Le opportunità però potrebbero moltiplicarsi a breve. Piano piano, anche la realtà virtuale diventerà un luogo dove cercare e trovare un lavoro.
Ancor più se è vero, come pronostica Citigroup, una delle principali banche di investimento americane, che il valore di mercato del Metaverso potrebbe raggiungere, entro il 2030, dagli otto ai tredici trilioni di dollari. E sì perché in quel mondo virtuale inaugurato da Mark Zuckerberg e che funziona come una realtà parallela sul web, c’è già un mercato dei terreni con le sue quotazioni e c’è già chi ci “costruisce”, solo per fare un esempio.
Sul Metaverso si è potuto assistere alle sfilate virtuali della Fashion week, vi approdano banche come JP Morgan o realtà finanziarie come Azimut, squadre di calcio (in Italia si è potuto assistere a Milan-Fiorentina), aziende come Procter & Gamble o Nike, marchi della moda, centri di formazione e anche supermercati. Nel futuro, almeno questo è il convincimento di Domenico Pontari, amministratore unico di WiNK, neonata società romana di software, il Metaverso finirà per «sostituire i social network». Per il momento WiNK ha appena assunto una ragazza, Giorgia, con il compito di scandagliare il Metaverso e capire quale aziende potrebbero essere interessate a sbarcare sulla realtà virtuale. È la figura del Metaverse Planner, e sarà fondamentale al fianco degli ad per far crescere l’azienda.
Tuffarsi nel Metaverso è un po’ come entrare in un videogioco, una realtà in 3D, in cui muoversi, sedersi a una scrivania, entrare in una banca, seguire una lezione dove si può alzare la mano e chiedere spiegazioni al professore che non è in carne e ossa, ma un Avatar, un pupazzetto, o magari partecipare a un evento con tanto di buffet. Senza cibo e alcolici però. Insomma si può interagire. Saranno tante le opportunità di lavoro per le figure che dovranno costruire un nuovo mondo. Ci sarà così tanto da progettare, che la richiesta di alcune profili professionali sarà molto elevata. Dall’archietto al costruttore che dovrà trasformare in realtà la loro visione. Mestieri nuovi, ma con basi da programmatori, sviluppatori, ingegneri del software ed esperti di blockchain. E forse inizieremo a parlare di nativi virtuali, che avranno la capacità di far convivere reale e virtuale.
«Il mondo legato al Metaverso — precisa Luca Balbo, Executive manager della divisione ICT & Digital di Hunters, brand di Hunters Group (società di ricerca e selezione di personale qualificato) — rappresenta una grande opportunità per tutte le aziende, ma soprattutto una enorme opportunità professionale per i profili, giovani e meno giovani, che hanno solide competenze in campo tecnologico e digitale. È difficile fare previsioni — aggiunge Balbo — ma possiamo certamente affermare che le retribuzioni per chi lavorerà nel Metaverso sono e saranno molto interessanti, dai 35.000 euro per i profili junior, superiori ai 60.000 euro per i senior. Figure molte tecniche, che hanno una solida formazione informatica, a cui si sommano competenze specifiche».
Un mondo ancora da creare aperto a designer e programmatori, ma anche a ingegneri, architetti e costruttori, che per una volta potranno finalmente dimenticare la forza di gravità.
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