Crisi e Recruitment – il falso mito del candidato mercenario
Quando l’ufficio del personale di un’azienda riceve il curriculum vitae di una persona che ha cambiato frequentemente lavoro (ogni 2/3 anni), il tipico pregiudizio è che si tratti di un candidato il cui focus è più incentrato sull’aspetto economico che sul fattore di engagement, ovvero un soggetto poco fidelizzato alla società e ai suoi progetti e interessato più che altro solo a “saltare” da un’azienda all’altra per ottenere aumenti di stipendio e benefits – il cosiddetto “mercenario”.
In questo senso ci sono delle persone che sono state “costrette” a cambiare lavoro; Professionisti, anche brillanti, la cui azienda è entrata in crisi o ha addirittura chiuso. In questa situazione la persona, al fine di ricollocarsi velocemente, è possibile che operi delle scelte affrettate, accettando proposte da realtà professionali che a loro volta si trovano poi costrette a ridimensionarsi….
In altre parole, è possibile individuare dei curricula nei quali il professionista negli ultimi 5 anni ha cambiato tre aziende e tutt’ora sia alla ricerca di una nuova opportunità!
In quanto società di headhunting viviamo quotidianamente questa tipologia di dinamiche e per questo motivo un’azienda che decide di farsi supportare esternalizzando un processo di ricerca e selezione può trovare un valido supporto al fine di valutare nella maniera più oggettiva e veritiera possibile ogni singolo profilo e ogni singola candidatura.
Questo significa ricevere una opinione trasparente da parte di un professionista del mondo del recruitment che va a indagare quali siano le motivazioni che hanno spinto il candidato a continui cambi di realtà professionali.