Crescono del 60% le richieste di professionisti in ambito IT
Il settore IT è in costante fermento ed evoluzione. Il 2022 è partito molto più forte di come si è chiuso il 2021: secondo una recente indagine di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato, le richieste di professionisti in questo ambito sono cresciute, negli ultimi 12 mesi, del 60%.
In ambito Cloud si concentra la maggior parte delle richieste: le aziende cercano figure più vicine al mondo software rispetto all’infrastruttura, ma è fondamentale che siano sempre aggiornate rispetto alle nuove tecnologie, in particolare AWS di Amazon. Per loro la caccia è senza regole e la RAL a volte senza limiti, con i “colossi” disposti a tutto per portarsi a bordo i migliori talenti.
Poiché le App condizionano la nostra vita, non stupisce, inoltre, la sfrenata corsa ai Mobile Developer. Che sia iOS o Android, cambia poco: difficile trovare anche figure junior a buon mercato.
Molto attiva nello sfornare questo tipo di profili è la piazza di Napoli, dove si trova una nota Academy. In questa area il mercato del lavoro è iperattivo, con stipendi che ormai raggiungono quelli di Milano, che storicamente è la città con i salari più generosi d’Italia.
Non mancano, poi, le opportunità per chi opera nel ramo della Cyber Security, la cui domanda di professionisti è direttamente proporzionale ai crescenti attacchi informatici. Molto competitivo il mondo dei consulenti, con RAL che superano i 40.000-50.000, anche per chi ha pochi anni d’esperienza, e addirittura i 100.000 euro per i super esperti.
Anche all’interno dell’ambito Digital c’è parecchio fermento: tutte le figure che fanno da tramite tra le vendite e i consumatori (anche sui social) sono molto richiesti. Un Influencer Marketing Specialist, ad esempio, può guadagnare tra i 30.000 e i 40.000 euro lordi all’anno, che salgono a 50.000 e oltre per i manager.
“Il lavoro da remoto – precisa Luca Balbo, Executive Manager della divisione ICT & Digital di Hunters, brand di Hunters Group – è stato sicuramente necessario in questi ultimi due anni per garantire la continuità del business, ma di certo non sparirà e, anzi, continuerà a caratterizzare il mercato del lavoro anche nel post Covid-19. Le persone, infatti, sono diventate più attente all’equilibrio vita professionale–vita privata e lavorare in modo smart è un elemento essenziale, per certi versi più importante della retribuzione. E questo ha una conseguenza anche a livello geografico: c’è molto movimento in provincia (e quindi lontano dalle grandi città) e nelle regioni del Sud Italia che registrano un incremento del 70% delle richieste”.
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