Come far funzionare il rapporto tra datore di lavoro e smart-worker?
Il panorama lavorativo si sta evolvendo, estendendosi ben oltre le grandi città. Con la diffusione del lavoro intelligente (smart working) e del lavoro remoto (remote working), le opportunità di trovare candidati si ampliano in modo quasi illimitato, anche a migliaia di chilometri di distanza dalla sede dell’azienda. Se da un lato questa opportunità garantisce il benessere delle persone, dall’altro può rendere più complessa la gestione e l’esecuzione delle attività quotidiane, richiedendo nuove competenze, grande attenzione e una presenza costante, anche da remoto. Quindi, come trovare tale equilibrio e rendere soddisfacente il rapporto di lavoro tra il dipendente remoto e lo smart-worker? Secondo Hunters Group, il segreto è in 4 punti chiave.
Il panorama lavorativo si sta evolvendo, estendendosi ben oltre le grandi città. Con la diffusione del lavoro intelligente (smart working) e del lavoro remoto (remote working), le opportunità di trovare candidati si ampliano in modo quasi illimitato, anche a migliaia di chilometri di distanza dalla sede dell’azienda.
Emanuele Franza, Branches Development Director di Hunters Group, una società specializzata nella ricerca e selezione di personale altamente qualificato, sottolinea che “sia grandi che piccole aziende si stanno abituando sempre di più a avere dipendenti e collaboratori desiderosi di lavorare a distanza“, specialmente considerando il “crescente costo della vita nelle grandi città che sta diventando proibitivo per molte persone“.
Se da un lato questa opportunità garantisce il benessere delle persone, dall’altro può rendere più complessa la gestione e l’esecuzione delle attività quotidiane, richiedendo nuove competenze, grande attenzione e una presenza costante, anche da remoto.
Quindi, come trovare tale equilibrio e rendere soddisfacente il rapporto di lavoro tra il dipendente remoto e lo smart-worker? Secondo Hunters Group, il segreto è in 4 punti chiave.
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