Blue Economy, le figure lavorative più cercate

La Blue Economy è un’evoluzione della Green Economy che persegue l’obiettivo di utilizzare le innovazioni in tutti i settori dell’economia che usano sostanze già presenti in natura per effettuare minori investimenti, creare più posti di lavoro e ottenere un maggiore ricavo, arrivando a zero emissioni di Co2.

Con la presa di coscienza e lo sviluppo del settore, si sono aperte diverse possibilità dal punto di vista lavorativo perché c’è stato un aumento del 50% di richieste da parte delle aziende di professionisti con competenze tecniche specifiche e che mostrino attenzione particolare per la sostenibilità.

Nel 2018 i professionisti green erano tre milioni e 100 mila, ma in meno di due anni sono aumentati del 20%. Oggi i lavoratori del settore rappresentano il 15% degli occupati complessivi e la domanda è in forte crescita. «I green jobs in Italia – ha spiegato Davide Boati, Executive Director di Hunters, società di ricerca e selezione di personale qualificato – sono caratterizzati da un elevato livello dei titoli di studio richiesti: in un caso su tre (35,2%) si richiede un livello d’istruzione universitario. Dai professionisti verdi le imprese si aspettano non solo formazione più elevata, ma anche un’esperienza specifica in quell’ambito. Resta sempre molto complesso il processo di reperimento e di on-boarding di queste figure per circa il 40% delle aziende che lamentano difficoltà ad identificare ed assumere profilo giusto».

I profili più cercati sono

bio architetto;
informatico ambientale;
mobility manager;
esperto gestione energia;
installatore di reti elettriche a migliore efficienza;
installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale;
avvocato green;
contabile green.

Le retribuzioni si collocano tra i 40 e i 60 mila euro. Nella maggior parte si tratta di profili che lavorano all’interno delle aziende di medie e grandi dimensioni sia in Italia sia all’estero.

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