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16 Gennaio 2024

Benessere al lavoro: i consigli per scongiurare il rischio di burnout

Benessere e burnout sono i due termini, diametralmente opposti, che sono entrati – soprattutto negli ultimi anni – in molte discussioni legate al mondo del lavoro. Il primo è uno degli aspetti più desiderati e ricercati dai candidati, il secondo è quello da scongiurare a qualunque costo.

Se – dichiara Davide Boati, Executive Director di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – fino a poco tempo fa gli elementi che venivano considerati in fase di colloquio o di valutazione di una nuova opportunità professionale erano solo tecnici e materiali, oggi tutto si gioca sul terreno del benessere, del work-life balance e dei valori. Se mancano questi tre elementi, ormai ritenuti indispensabili, i lavoratori sono disposti anche a cercare altrove, a lasciare un’azienda o a rifiutare un’opportunità di lavoro. Un clima ostile in ufficio impatta negativamente sulla produttività e anche sul benessere di ciascuno di noi e, a differenza di quanto accadeva in passato, le persone non sono più disposte a lasciar correre. E le aziende, se non vogliono perdere le persone, devono necessariamente fare qualcosa”. 

Ma quali sono i segnali da non sottovalutare per non compromettere il proprio benessere? I sintomi di un possibile burnout sono molteplici, ma identificare il problema – anche nella sua fase più embrionale – è fondamentale per tutelare la propria salute mentale e continuare a lavorare serenamente.

Hunters Group ha condotto un sondaggio tra oltre 1000 candidati italiani e ha individuato le quattro cause più comuni del burnout in ufficio.

  1. Carichi di lavoro eccessivi

Periodi sporadici di lavoro intenso ci sono e ci saranno sempre, in qualunque azienda. Il problema sorge quando questo diventa un’abitudine. È un segno inequivocabile che qualcosa non funziona a livello manageriale e, a lungo andare, potrebbe causare stress. Per evitarlo è importante cercare un confronto per capirne il motivo e trovare insieme una possibile soluzione e tutelare il proprio work-life balance che non deve mai passare in secondo piano.

  1. Clima ostile

Le incomprensioni con colleghi e manager possono impattare negativamente sulle relazioni interpersonali e compromettere il clima in un luogo dove passiamo gran parte delle nostre giornate. È importante, quindi, cercare di costruire buoni rapporti, basati su trasparenza, correttezza e cordialità affinché ogni problema possa essere affrontato (e risolto) con il dialogo.

  1. Mancato riconoscimento del proprio lavoro

Non vedere riconosciuti i propri sforzi, il proprio impegno e il proprio lavoro può far sentire a disagio e favorire il burnout. Se poi aggiungiamo la sensazione di ricevere una retribuzione inadeguata, il rischio aumenta notevolmente. Anche in questo caso, tentare di avere un confronto sincero e aperto con i propri manager aiuta sicuramente a migliorare la propria situazione.

  1. Poca organizzazione

Un ambiente lavorativo caotico e dove vige scarsa organizzazione non contribuisce certamente a creare un ambiente sereno. Cercare un dialogo aperto e parlare apertamente di quello che accade e di quanto, magari, non funziona può certamente portare ad una migliore gestione e ad una pianificazione attenta del lavoro e degli incarichi con un vantaggio per tutti, benessere compreso.

In caso di burnout sono stati sviluppati veri e propri programmi di “recovery” per affrontare e sconfiggere tutte le conseguenze fisiche e psicologiche di questo stato di discomfort che può influire su diversi aspetti della propria salute.

 

 

 

 

→ Leggi l’articolo completo su Dailymood per scoprire di più sul burnout e sui programmi per affrontarlo! 

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