10 consigli per un curriculum efficace
Settembre, momento di ripartenze, soprattutto a livello lavorativo e per questo momento ideale per cercare nuove opportunità professionali. Ma per essere sicuri di non farsi sfuggire occasioni preziose, il primo passo è presentarsi con un curriculum impeccabile. Ma come essere sicuri che lo sia? Gli esperti di JHunters (brand di Hunters Group specializzato in ricerca e selezione di professionisti che abbiano maturato 3-5 anni di esperienza professionale e di giovani ad alto potenziale) hanno stilato dieci pratici consigli da seguire.
- Formato. Tutti amano dare la propria opinione rispetto al formato del proprio cv. Ci sono grafici a torta per indicare le proprie competenze, tante impaginazioni differenti e tanti colori. Rispetto alla tipologia di professione che si vuole ricoprire un certo tipo di formato può essere considerato più o meno efficace per mostrare le competenze possedute. Indipendentemente dal formato, comunque, l’importante è che sia di facile lettura e scorrevole. È sconsigliabile, invece, il formato “tema” perché le informazioni rilevanti potrebbero non essere facilmente individuabili.
- Lunghezza. Il cv deve riassumere la vita professionale e non è certo facile sintetizzare tanti anni di esperienza in poche pagine (solitamente due, ma se fossero tre non è un dramma: il cv non sarà certo scartato per questo motivo). Per rendere la lettura più agevole è utile essere schematici, iniziando a raccontare l’ultima esperienza professionale. In linea generale, è meglio una pagina in più ben paragrafata piuttosto che una pagina in meno in cui si rende difficoltosa la lettura.
- Certificati e/o attestati. Più cresce l’esperienza professionale, maggiori sono i corsi (quelli di formazione obbligatoria o sulla sicurezza, ad esempio) conclusi. Nessun recruiter metterà in dubbio la preparazione di un candidato per assenza di attestati di partecipazione allegati al cv. Durante il colloquio, si potrà chiedere se eventualmente possono servire al selezionatore come materiale aggiuntivo.
- Foto. Non è obbligatorio inserire la propria foto all’interno del cv, ma se sembra più completo abbinare un volto ad un percorso professionale è consigliabile scegliere un’immagine in stile fototessera (quindi primo piano, fino alle spalle). Sono sconsigliate foto di gruppo e/o di famiglia ritagliate, selfie e foto al mare, in montagna o al ristorante. Chi guarda deve poter vedere affidabilità e professionalità.
- Il proprio ruolo. Sotto ogni job title è fondamentale raccontare in modo sintetico di cosa ci si occupa. Dietro un titolo, infatti, possono essere identificati diversi ruoli e diversi compiti. Per rendere efficace il curriculum e per aiutare chi legge a comprenderlo nel modo giusto, è bene dedicare qualche riga spiegando quali sono i propri compiti e quali responsabilità si hanno. Sicuramente ci sarà occasione di approfondire nel dettaglio durante il colloquio, ma questa piccola spiegazione sarà di grandissimo aiuto per chi segue la selezione.
- Bisogna scrivere proprio tutto? Sarebbe fantastico, ma nella realtà nessun selezionatore è un tuttologo: il mondo della selezione è uno di quegli ambienti in cui non si finisce mai di imparare. Tutte le parole del curriculum assumono grande importanza per capire se quel cv può identificare effettivamente la persona giusta . Dare spazio alle esperienze più significative di tutta la carriera è importantissimo, soprattutto in relazione a uno specifico ruolo. Non dimenticare, infine, di inserire i contatti.
- Riportare i nomi delle aziende. Quando una società di head hunting visualizza un cv è tenuta a farlo in modo riservato senza diffondere i dati con cui entra in contatto. Ecco perché si devono inserire i nomi delle società con cui si sta lavorando senza alcun timore. Quel dato, infatti, è molto importante per il selezionatore: ci sono aziende, ad esempio, che esplicitano al selezionatore sia realtà a cui sono interessati sia realtà da cui non vogliono reperire i candidati. In questo secondo caso se il profilo risulta interessante, si verrà comunque ricontattati per un colloquio conoscitivi. Chi si trovasse, invece, nel primo caso potrebbe invece perdere un’importante occasione per questo dettaglio.
- Data di nascita: sì o no? Anche sull’inserimento della data di nascita ci sono pareri contrastanti. C’è chi è della scuola dell’assolutamente no e chi sposa la teoria del sì. È vero che un profilo deve essere considerato per l’esperienza maturata sul campo, se però ci si mette nei panni dell’azienda è più facile rendersi conto di quanto conoscere l’età di un candidato (magari per dinamiche interne, come ad esempio l’età del responsabile o delle persone di cui è composto il team) possa essere un dato rilevante. Non bisogna aver timore di inserire questa informazione, anche perché è abbastanza semplice fare un calcolo basandosi sulla data del diploma o della laurea.
- La grammatica. Prima di salvare il cv è importante revisionarne il testo per assicurarsi che non siano presenti dei refusi e degli errori grammaticali o di battitura. Una corretta sintassi farà trasparire cura al dettaglio e attenzione, elementi imprescindibili nella carriera di ciascuno.
- Il nome del file. Rendere il cv rintracciabile ed identificabile (anche attraverso una ricerca per parole chiave), soprattutto per il recruiter, è fondamentale. Per quanto riguarda il formato, è importante aver cura che il documento, una volta aperto in altro pc, rimanga impaginato correttamente. Meglio optare, dunque, per i classici .doc o .pdf. Da evitare assolutamente, invece, foto della stampa del proprio cv.
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