Competenza batte esperienza. Skill al centro della selezione. Che punta sul digitale
a cura di Antonio Longo
Comunicare storie di successo, concentrarsi sulle competenze, puntare sulla formazione, utilizzare la tecnologia. Ad indicare le nuove linee guida che stanno caratterizzando le attività di recruiting è Cornerstone. Nell’era del post Covid-19 nulla sarà più come prima, anche l’attività di selezione e reclutamento delle risorse umane. Individuare storie aziendali di successo, e metterle al centro della strategia di recruiting, non solo aiuta i candidati a capire cosa davvero significa lavorare in un’azienda ma ne racconta, in modo più profondo, la storia. Recono i dati del Cornerstone People Research Lab, lo scorso anno l’83% dei leader ha indicato come priorità lo sviluppo delle competenze, rispetto al 63% registrato negli ultimi cinque anni. Nel recruiting si è passati, quindi, dall’assumere in base all’esperienza all’assumere in base alle skill. Lo stesso vale per il recruiting interno, offrire infatti dipendenti opportunità di crescita consente all’azienda di rafforzarsi. La pandemia ha, inoltre, costretto a digitalizzare le attività di recruiting per l’acquisizione dei talenti, pertanto è utile adottare nuove tecnologie e potenziare le strategie in grado di abbracciare il cambiamento.
A caccia dei migliori talenti. Il boom dello smart working ha infranto il tabù della vicinanza al luogo di lavoro, allargando l’area di ricerca dei candidati. I nuovi scenari hanno evidenziato l’esigenza dei profili agili, capaci di lavorare in autonomia e per obiettivi, dotati di competenze trasversali, per gestire imprevisti e cambiamenti senza esserne travolti, e digitali, per poter operare e collaborare da remoto. Ma è anche emersa l’importanza di costruire un’esperienza aziendale su fattori quali l’attenzione alla salute e al benessere psicofisico dei dipendenti, la costruzione di un ambiente di lavoro inclusivo e l’investimento in piani di formazione e sviluppo personale. Il Talent Trend Report di Randstad Sourceright ha individuato i 10 trend nella gestione dei talenti per il 2021, con particolare riferimento alle competenze, alla flessibilità, alla produttività, alla digitalizzazione delle ricerche e delle analisi di performance, alla formazione, alla costruzione di una talent experience coinvolgente.
Le skills saranno sempre più liquide, anche per i leader. In contesti sempre più globalizzati e caratterizzati da cambiamenti repentini, la formazione e l’apprendimento continuo giocano un ruolo fondamentale e l’apprendimento continuo giocano un ruolo fondamentale per non perdere importanti occasioni di lavoro e, per i leader, risorse preziose. Gran parte dei lavori “tradizionali” nel corso del tempo si è digitalizzata e potrebbero essere completamente automatizzata. Come emerge dal focus di Executive Hunters. brand di Hunters Group, in un’epoca di competenze liquide, le aziende non possono fare a meno di profili con solide competenze tecniche ma anche capaci di fronteggiare situazioni complesse e di adattarsi rapidamente a scenari in continua evoluzione.
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