Specialisti IT in fuga dalle metropoli boom in provincia dei lavori digitali
a cura di Luigi Dell’Olio
La pandemia ha fatto da detonatore e la domanda è cresciuta a doppia cifra rispetto a un anno fa. Ma le posizioni offerte non sono più Milano e Roma ma i piccoli centri. E la fine dell’emergenza non cambierà le cose.
Il cambiamento si era già messo in moto, la pandemia ne ha accelerato il ritmo. Nell’ultimo anno Hunters Group (ricerca di personale qualificato) ha rilevato un’impennata nell’ordine del 44% di ricerche relative a professionisti in ambito IT e Digital, dai programmatori agli analisti, dai system administrator agli specialisti della cyber security. Con una sorpresa: mentre calano le opportunità a Milano, capitale italiana dell’innovazione (-16%), salgono nel resto della Lombardia (+26%), ma soprattutto nel Centro Italia (+70%), nonostante il modesto progresso della piazza di Roma, nell’ordine del 10%. Molto bene anche il Nord-Est (+62%), con il segno positivo che si registra anche al Sud e nelle Isole (+33%).
Dall’Osservatorio delle Competenze Digitali sulle web vacancy (ovvero gli annunci di lavoro su web) di Assintel emerge l’immagine di un 2020 in forte recupero dal quarto trimestre: 25.400 richieste, +31% rispetto al terzo trimestre. Su questi risultati gioca un ruolo fondamentale la pandemia, che sta costringendo le imprese di tutti i settori ad accelerare nella transizione digitale, spingendo i territori rimasti indietro a recuperare in fretta. Inoltre c’è una maggiore disponibilità da parte dei professionisti. «Già da un paio di anni notavamo un maggiore interesse per posizioni lavorative al di fuori di Roma e Milano, alla ricerca di un bilanciamento tra lavoro e vita privata. Con il lockdown che ha spinto molti lavoratori a tornare nei luoghi di origine, vi è stata un’accelerazione nella riscoperta delle piazze di provincia», racconta Joelle Gallesi, managing director di Hunters Group. Che sottolinea come questa tendenza sia forte soprattutto tra i giovani, che apprezzano particolarmente i tempi ridotti di spostamento e devono fare i conti con stipendi insufficienti per vivere bene nei grandi centri.
Hanno partecipato all’indagine:
Gianluca Ortolani, Amministratore Delegato di Net Service
Giovanni Le Coche, CEO di Arkys
Stefano di Sandro, CTO di A-Tono
Marcello Ricotti, CEO di Ariadne Digital
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