I valori di candidati e aziende sono, spesso, troppo lontani. Intervista a Silvia Vitale

Ci sono differenze sostanziali tra i desiderata di lavoratori e imprese: i primi sempre più orientati alla flessibilità e al benessere, le seconde alla necessità di continuare a fare business, in un mercato sempre più complesso

È difficile equilibrare la richiesta di flessibilità con quello che chiedono le imprese. Partendo da questo tema Silvia Vitale, Area Manager di Hunters Group, racconta a Manuela Donghi per Next Economy, come le imprese si stiano muovendo in un campo molto complesso .

“Le aziende stanno rivedendo le loro strutture organizzative per adattarsi a quelli che sono i cambiamenti del mercato e, soprattutto, delle leve lavorative. Le generazioni si confrontano ed hanno esigenze diverse; a partire dalla flessibilità lavorativa, per arrivare a temi quali la sostenibilità aziendale.”

Come accorciare la distanza tra lavoratori/lavoratrici e datori/datrici di lavoro? I/le candidati/e pensano spesso di avere delle qualità adeguate, le aziende però non sono sempre soddisfatte, dove si colloca la verità?

“Come in ogni rapporto la verità si colloca nel mezzo, troviamo candidati che valutano le proprie competenze in base all’esperienza maturata e aziende che hanno una visione più globale e strategica per le proprie risorse. I candidati si focalizzano sulla loro preparazione, mentre le aziende cercano l’equilibrio perfetto tra expertise e attitudine. Noi come società di consulenza ci poniamo da ponte tra aziende e figure professionali per capire quali sono le reali esigenze delle prime e chiediamo ai candidati quale sia la loro aspettativa nei confronti di una nuova posizione professionale.”

Cosa significa workhaolism? Quanto conta il work-life-balance oggi? Scopri di più ascoltando l’intervista completa di Silvia Vitale.

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