
Come l’AI sta trasformando lo sviluppo immobiliare: il punto di vista di Alessandro Era – un viaggio tra passato, presente e futuro
Come l’AI sta trasformando lo sviluppo immobiliare: il punto di vista di Alessandro Era – un viaggio tra passato, presente e futuro: intervista a cura di Aurora Santese, Manager delle divisioni Finance & Legal e HR & Assessment di Hunters Group.
Nel mondo dello sviluppo immobiliare, la tecnologia sta rivoluzionando il modo in cui operiamo, ma quanto siamo pronti ad accogliere questa trasformazione? Ho avuto il piacere di intervistare Alessandro Era , Head of Real Estate ed esperto nello sviluppo immobiliare per il retail e la GDO, per esplorare la sua visione su un tema cruciale: il ruolo dell’intelligenza artificiale in un settore che unisce tecnologia e relazioni umane.
Alessandro, forte della sua esperienza ventennale, ci guida in un’analisi che intreccia passato, presente e futuro del ruolo del responsabile sviluppo immobiliare. Condivido qui le sue riflessioni, dove emerge chiaramente come l’equilibrio tra innovazione tecnologica e connessioni autentiche con gli stakeholders rappresenti la chiave per affrontare le sfide che ci attendono.
Alessandro mi ha raccontato come, negli ultimi vent’anni, il lavoro del responsabile sviluppo immobiliare sia cambiato profondamente. Quando ha iniziato, il settore era ancora fortemente analogico: decisioni prese sfogliando cartine cartacee, informazioni archiviate in schedari, e sopralluoghi condotti con strumenti essenziali. Ogni progetto richiedeva una conoscenza approfondita del territorio e una rete di contatti costruita con pazienza.
“Oggi viviamo in un mondo completamente diverso,” spiega Alessandro. “Strumenti digitali come GIS, CRM, modellazione 3D e social network ci permettono di raccogliere e analizzare enormi quantità di dati con una precisione straordinaria. Questo ha migliorato la produttività e trasformato il nostro ruolo, rendendoci veri e propri data-driven strategists. Ma, nonostante le innovazioni tecnologiche, il fattore umano rimane insostituibile.”
Alessandro sottolinea come la capacità di costruire relazioni autentiche e instaurare fiducia con gli stakeholders sia ancora al centro del lavoro. “La tecnologia può essere un’alleata potente, ma non può sostituire l’empatia e l’intuizione. Come diceva Einstein: ‘Non tutto ciò che può essere contato conta, e non tutto ciò che conta può essere contato.’”
Guardando al futuro, Alessandro vede nell’intelligenza artificiale una rivoluzione ancora più significativa. Durante la nostra conversazione, ha esplorato le molteplici applicazioni che l’AI potrebbe avere nel settore: algoritmi avanzati per analizzare i dati e individuare aree di sviluppo potenziale, strumenti per la previsione dei costi e dei ricavi, e soluzioni in grado di valutare rischi con maggiore accuratezza.
“Tuttavia,” avverte, “questa evoluzione pone anche sfide cruciali. Siamo davvero pronti a cogliere le opportunità offerte dall’AI? Oppure rischiamo di trovarci impreparati? La vera sfida non è solo tecnica, ma anche etica e umana. Dobbiamo assicurarci che queste tecnologie siano utilizzate per progettare spazi più inclusivi, sostenibili e in sintonia con i bisogni delle persone.”
Alessandro immagina un futuro in cui l’AI non solo migliori l’efficienza operativa, ma aiuti a liberare tempo per concentrarsi su ciò che conta davvero: le relazioni, la creatività e la visione strategica. “Immaginate algoritmi che analizzano dati sociali e demografici per suggerire soluzioni urbanistiche innovative, riducendo gli sprechi e migliorando la qualità della vita. Questo è il potenziale che vedo.”
Conclude con una riflessione che invita all’azione: “Il lavoro del responsabile sviluppo immobiliare è sempre stato in evoluzione, ma oggi più che mai richiede apertura mentale e la volontà di abbracciare il cambiamento. È una responsabilità, ma anche un’opportunità straordinaria.”
Ci domandiamo quindi quali siano, dunque, le applicazioni dell’AI che potrebbero trasformare il settore RE, e come possiamo garantirci che queste tecnologie siano al servizio delle persone e non viceversa?
Alessandro lascia a tutti noi queste domande per avviare un dialogo su come affrontare insieme questa rivoluzione. E tu cosa ne pensi?
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