Inclusione: Hunters Group, positiva per 84,5% aziende, ma c’è gap di formazione
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 30 giugno – Il sondaggio di Hunters Group, realizzato con l’obiettivo di capire e analizzare come favorire l’inserimento e l’inclusione di persone con disabilità in azienda, mostra un quadro molto chiaro: sebbene, infatti, l’84,5% delle aziende coinvolte abbia già avuto esperienza di inserimento di persone appartenenti alle categorie protette (L.68/99), c’è ancora un gap di conoscenza, fondamentale per aumentare i livelli di consapevolezza e inclusività e non ridurre l’inserimento di queste persone a un mero adempimento legislativo. Soltanto il 23,1% ha creato percorsi di crescita e sviluppo per questi professionisti, contro il 53,8% che, invece, non lo ha fatto. Anche a livello di mansioni, poi, c’è ancora parecchio da fare. Tra le attività più gettonate, le persone che hanno partecipato al sondaggio hanno elencato, ad esempio: centralino, ufficio spedizioni o rifornimento scaffali. Valorizzare la diversità e promuovere una cultura d’impresa realmente inclusiva, secondo Hunters Group, è oggi una delle principali sfide che le aziende sono chiamate ad affrontare, in Italia e nel mondo. Non è una novità infatti che l’adozione di politiche che guardano a diversità, equità ed inclusione possano portare benefici a livello di talent attraction e di redditività.
→Leggi l’articolo completo su Borsa Italiana!
Leggi anche:
Da detenuto a “cacciatore di teste”: la storia di Alessio
Hunters Group: crescono le opportunità di lavoro per i professionisti del settore agroalimentare
Il CRM è più sempre più tecnologico
→ ll blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale