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15 Maggio 2020

Primo lavoro: lo stage aziendale è un plus

Primo lavoro: ricerca senza stage

Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Verso la fine del percorso universitario ci sono diverse occasioni per entrare in contatto con il mondo del lavoro, come la tesi o, per alcune facoltà, delle ore di stage. Lo stage aziendale, in particolare, è considerato un plus nella ricerca del primo lavoro: scopriamo quale impatto ha sul cv. Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali. Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.
Primo lavoro: ricerca senza stage
Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Stage aziendale: il beneficio di cogliere l’opportunità di mettersi in gioco nel mondo del lavoro è duplice. Ci sono infatti vantaggi sia dal lato personale del candidato, che dal lato di un futuro selezionatore.
Verso la fine del percorso universitario ci sono diverse occasioni per entrare in contatto con il mondo del lavoro, come la tesi o, per alcune facoltà, delle ore di stage. Lo stage aziendale, in particolare, è considerato un plus nella ricerca del primo lavoro: scopriamo quale impatto ha sul cv. Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali. Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.
Primo lavoro: ricerca senza stage
Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Stage aziendale: il beneficio di cogliere l’opportunità di mettersi in gioco nel mondo del lavoro è duplice. Ci sono infatti vantaggi sia dal lato personale del candidato, che dal lato di un futuro selezionatore.
Verso la fine del percorso universitario ci sono diverse occasioni per entrare in contatto con il mondo del lavoro, come la tesi o, per alcune facoltà, delle ore di stage. Lo stage aziendale, in particolare, è considerato un plus nella ricerca del primo lavoro: scopriamo quale impatto ha sul cv. Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali. Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.
Primo lavoro: ricerca senza stage
Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Verso la fine del percorso universitario ci sono diverse occasioni per entrare in contatto con il mondo del lavoro, come la tesi o, per alcune facoltà, delle ore di stage. Lo stage aziendale, in particolare, è considerato un plus nella ricerca del primo lavoro: scopriamo quale impatto ha sul cv. Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali. Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.

Primo lavoro: ricerca senza stage
Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Stage aziendale: il beneficio di cogliere l’opportunità di mettersi in gioco nel mondo del lavoro è duplice. Ci sono infatti vantaggi sia dal lato personale del candidato, che dal lato di un futuro selezionatore.
Verso la fine del percorso universitario ci sono diverse occasioni per entrare in contatto con il mondo del lavoro, come la tesi o, per alcune facoltà, delle ore di stage. Lo stage aziendale, in particolare, è considerato un plus nella ricerca del primo lavoro: scopriamo quale impatto ha sul cv. Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali. Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.
Primo lavoro: ricerca senza stage
Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Stage aziendale: il beneficio di cogliere l’opportunità di mettersi in gioco nel mondo del lavoro è duplice. Ci sono infatti vantaggi sia dal lato personale del candidato, che dal lato di un futuro selezionatore.

Verso la fine del percorso universitario ci sono diverse occasioni per entrare in contatto con il mondo del lavoro, come la tesi o, per alcune facoltà, delle ore di stage. Lo stage aziendale, in particolare, è considerato un plus nella ricerca del primo lavoro: scopriamo quale impatto ha sul cv. Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali. Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.

Primo lavoro: ricerca senza stage
Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Verso la fine del percorso universitario ci sono diverse occasioni per entrare in contatto con il mondo del lavoro, come la tesi o, per alcune facoltà, delle ore di stage. Lo stage aziendale, in particolare, è considerato un plus nella ricerca del primo lavoro: scopriamo quale impatto ha sul cv. Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali. Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.
Primo lavoro: ricerca senza stage
Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali.

Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.

Primo lavoro: ricerca senza stage
Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Verso la fine del percorso universitario ci sono diverse occasioni per entrare in contatto con il mondo del lavoro, come la tesi o, per alcune facoltà, delle ore di stage. Lo stage aziendale, in particolare, è considerato un plus nella ricerca del primo lavoro: scopriamo quale impatto ha sul cv. Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali. Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.

Primo lavoro: ricerca senza stage
Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Verso la fine del percorso universitario ci sono diverse occasioni per entrare in contatto con il mondo del lavoro, come la tesi o, per alcune facoltà, delle ore di stage. Lo stage aziendale, in particolare, è considerato un plus nella ricerca del primo lavoro: scopriamo quale impatto ha sul cv. Il fatto di poter iniziare a mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi può essere d’aiuto a chi sta finendo il percorso universitario. Serve per capire se effettivamente quella è la strada che vuole portare avanti oppure se preferisce dare altre sfaccettature al suo percorso. Questo non solo grazie alla piccola esperienza, ma anche guardando e interfacciandosi con altre figure professionali. Per chi si trova a fare selezione, il fatto di trovarsi davanti una persona che da subito ha scelto di sporcarsi le mani in una realtà può consentire un punto di vantaggio rispetto ad altri cv. Ovviamente, un ruolo determinante sarà dato dalla presentazione della persona e dal suo porsi e raccontarsi. Quando però si deve ricercare un profilo junior, l’aver respirato il mondo aziendale viene visto come un plus. Presumibilmente infatti, la persona ha iniziato a capire come comportarsi in caso di scadenze, come dare priorità ai compiti assegnati e come relazionarsi con le gerarchie.
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Ci sono tuttavia settori dove l’aver terminato il proprio percorso di studi con ricerca universitaria mette in risalto le proprie competenze. Alcune di questi settori sono fisica, matematica, biologia, o il mondo della microelettronica. Nei suddetti campi le pubblicazioni su riviste di settore sono molto importanti, sia per continuare il percorso nella ricerca, sia per potersi poi rilanciare in una realtà aziendale nel mondo della ricerca e sviluppo. Chi si trova a dover effettuare i primi colloqui non deve disperarsi se non ha avuto la possibilità di entrare in contatto con aziende. Non sempre le tempistiche e le occasioni coincidono. Bisogna sempre ricordarsi che la nostra determinazione nel ricoprire una posizione gioca un ruolo fondamentale, così come il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo. Il curriculum è il nostro biglietto da visita, ma il colloquio è ciò che farà orientare la scelta su di noi.   Leggi anche: Colloquio di lavoro: convincere con il linguaggio non verbale CV non lineare: come leggere tra le righe Head Hunter: una professione “under 30”   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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