Il lavoro c’è, anche al Sud Italia: opportunità per il settore dei servizi, dell’edilizia, dell’agroalimentare e del Digital
Da uno studio di Hunters Group emerge un quadro piuttosto confortante: crescono del 13,5 % le offerte delle aziende del Mezzogiorno dopo un decennio caratterizzato dall’aumentare del divario tra Nord e Sud, l’economia del Mezzogiorno, a seguito del periodo del Covid-19, ha iniziato a crescere al pari dell’economia del nord Italia. Dall’ultimo rapporto Svimez, infatti, emerge che nel biennio 2021 – 2022, il Mezzogiorno è cresciuto del 10,7%, avvicinandosi al Centro-Nord (+11%) e più del Nord- Ovest che ha registrato, invece un +9,9%.
I settori che maggiormente contribuiscono a questa crescita sono il settore dei servizi, dell’edilizia, dell’agroalimentare e dell’ICT & Digital.
“Grazie al boom che si è registrato nel turismo negli ultimi tempi – precisa Nunzia Sancineto, Area Manager della sede di Bari di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – il settore dei servizi ha avuto un ruolo determinante nel favorire la ripartenza economica del Sud. Lo stesso vale, poi, in ambito edilizia e installazione di impianti due settori che, grazie alla spinta dei finanziamenti nazionali e comunitari, sono molto floridi al Sud: nel terzo trimestre 2022, infatti, il comparto ha registrato una crescita degli occupati del 27,8% rispetto al corrispondente periodo pre-pandemia, un valore quasi doppio rispetto a quello del Centro Nord (12,8%). Anche l’agroalimentare meridionale continua la sua espansione: si contano, infatti, 344 mila imprese agricole e 34 mila imprese dell’industria alimentare e di occupati, che si attestano a circa 668 mila unità, pari al 10% del totale. Appare evidente, quindi, quanto il Sud Italia offra numerose ed interessanti opportunità professionali, soprattutto per profili altamente qualificati. E i numeri lo confermano: da un nostro recente studio è emerso, infatti, che le richieste sono aumentate, rispetto allo stesso periodo del 2022, del 13,5%. E questo è un trend che, siamo sicuri, si confermerà anche nei prossimi mesi”.
Il settore ICT & Digital traina l’occupazione del Sud Italia. Il comparto tech è uno dei fiori all’occhiello dell’economia del Mezzogiorno: continuano a crescere le imprese operanti nei servizi per l’e-commerce, quasi triplicate rispetto al 2012, ma anche le aziende specializzate nella produzione di software (55.178 a settembre 2022 rispetto alle 43.996 di inizio decennio, con un netto +25,4% e, anche se con un passo meno sostenuto delle altre, le realtà che si occupano dell’elaborazione dati (+9%).
“Una crescita – aggiunge Nunzia Sancineto – che, però, si scontra con la perdita nell’ultimo decennio di 300.000 laureati che hanno deciso di lasciare le loro città di origine per trovare fortuna altrove. Ad oggi, ad esempio, il meridione necessita di direttori tecnici di cantiere (che possono guadagnare dai 50.000 ai 60.000 euro lordi all’anno), per la coordinazione delle attività del personale, la gestione delle risorse e la risoluzione di eventuali problemi tecnici o operativi e di ispettori di cantieri (la cui RAL media si aggira intorno ai 45.000 euro) per la sorveglianza dei lavori in conformità alle prescrizioni del capitolato d’appalto”. Le aziende del settore agroalimentare, in questo momento, stanno cercando Export Manager per lo sviluppo del business all’estero e Quality Manager che hanno, invece, l’importante compito di garantire la conformità agli standard di sicurezza e di qualità previsti nei processi produttivi. I primi possono guadagnare tra i 50.000 e i 70.000 euro lordi all’anno, mentre i secondi intorno ai 45.000. Nuove figure professionali per il turismo: il Destination Manager. Con la crescita del turismo nascono anche nuove figure professionali: il Destination Manager, ad esempio, si occupa di promuovere un territorio specifico, spesso poco conosciuto e fuori dalle destinazioni classiche. Questo professionista pianifica le strategie di comunicazione e di marketing e crea un prodotto integrato, in linea con le richieste del mercato. La sua RAL si aggira solitamente intorno ai 35.000 euro. Il Revenue Manager, invece, affianca la funzione marketing e quella commerciale nella definizione delle strategie di prezzo e delle tariffe migliori, in modo da ottimizzare i ritorni economici. Può guadagnare circa 40.000 euro lordi all’anno.
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