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Con il “doppio stipendio” danno la caccia all’infermiere italiano
Retribuzioni tra le più basse d’Europa, contratti spesso precari, turni massacranti, disorganizzazione: ecco perché gli infermieri italiani fuggono all’estero, specie in Svizzera dove il numero di frontalieri dalla Lombardia è raddoppiato in tre anni.
È da anni che la sanità svizzera corteggia e attrae medici e infermieri italiani, ma ora i dati iniziano a preoccupare. A lanciare l’allarme il sindacato degli infermieri Nursing Up, con il presidente Antonio De Palma che accusa ospedali e cliniche private svizzere di operare un vero e proprio saccheggio ai danni della sanità italiana.
Gli infermieri italiani non fuggono solo in Svizzera ma anche in Germania, Svezia, Lussemburgo, Belgio e Olanda. In totale sono circa 7mila: di questi il 55% non ha alcuna intenzione di tornare, il 30% è in attesa di un concorso, il 15% è indeciso sul da farsi (dati Hunters Group). Chi opta per Germania e Svezia guadagna in media 2.500 euro netti al mese, cifra che scende a 2.000 euro in Belgio, 1.700 in Spagna e 1.600 in Francia.
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