Come conquistare il capo e vivere felici

Parafrasando il celebre film e cercando di rendere il titolo più verosimile possibile oggi ci dedicheremo ad un argomento molto sensibile a tutti noi dipendenti.
Conquistare il capo è impresa ardua nella quotidiana vita aziendale perché ci permette di dedicare la maggior parte del tempo conquistato alle attività che maggiormente ci piacciono.
Oggi possiamo svelare qualche trucco che permetterà a tutti noi di vivere in maniera più sana e positiva il mondo del lavoro:

Al primo posto il metodo personale di lavoro rappresenta il miglior antidoto ad un capo “rompiscatole” e onnipresente. Se il nostro modo di lavorare è scandito da una solida programmazione anche i momenti di scambio di opinioni dovranno per forza finire all’interno di un calendario molto rigido e quindi saremo più liberi di organizzare le nostre attività senza intralci da parte dei nostri superiori. Detto questo darsi un metodo è alquanto complicato e sono necessari giorni, mesi e anni di sbagli ed errori. Il mio consiglio è di calcolare scientificamente il tempo speso per ciascuna attività durante la settimana e dopo un bel periodo di prova, tirare le somme e cambiare, dove necessaria, la scala delle priorità.

In secondo luogo la determinazione. Quando ammiriamo un venditore che fino all’ultimo del mese prova ad inventarsi un progetto, quando un consulente mette al primo posto le esigenze del cliente, quando una commessa è felice di accontentare il proprio acquirente a costo di dedicare parte del proprio tempo… beh, in questo caso siamo davanti ad una manifestazione di grinta che il capo non potrà che apprezzare e quindi sposterà la sua attenzione sulla vostra forza.

In ultimo la curiosità: una persona curiosa verso il proprio settore, verso le notizie che lo circondano capace di trasformare il gossip negativo in leadership positiva. Qui si raggiunge l’apice.

Metodo, determinazione e curiosità sono armi potentissime che permettono di mettere fuori uso il capo e concentrarsi sul proprio lavoro!
Il manager migliore è quello più inutile, perché significa che ha passato il messaggio più importante: METODO / DETERMINAZIONE / CURIOSITA’.