Aziende lombarde: segnali positivi per un 2017 in crescita
Dai General Manager delle grandi aziende ai Titolari delle pmi, alla nostra curiosità di conoscere il progetto aziendale nel prossimo lustro, i referenti ci parlano dei loro più che incoraggianti business plan. Nello stesso trimestre del 2016, non si percepiva lo stesso entusiasmo e si parlava solo del breve periodo mentre oggi le aziende iniziano a fare previsioni sul 2020.
Gli studi sul medio periodo mostrano piani di crescita realistici sia a livello di fatturato e marginalità che a livello impiegatizio, soprattutto di professionisti specializzati.
La richiesta da parte delle aziende alle società di consulenza di reclutare delle figure con forte specializzazione è sintomatico; di fatto, sebbene qualunque azienda sia unica e irripetibile nel suo prodotto e nella sua tecnologia, inserire professionisti già esperti e che richiedono una formazione minima è preferito nelle pmi mentre, l’inserimento di giovani da formare a propria immagine e somiglianza, è tipico delle aziende più strutturate. Spesso però, l’incontro tra domanda e offerta e il reclutamento di personale specializzato sul mercato non è cosa semplice: i professionisti ci sono ma i candidati possono non essere interessati a valutare le opportunità, a spostarsi, a ricoprire lo stesso ruolo anche se in aziende più strutturate o che promettono una migliore retribuzione.
Raggiunta una certa anzianità, stabilità e peso all’interno della propria azienda, le persone restano ancorate alla loro quotidianità perdendo interesse a cogliere nuove sfide e meno spinte dalla voglia di migliorarsi. Quando chiediamo ai candidati se stanno vagliando nuove opportunità e cosa si aspetterebbero da un nuovo lavoro, la maggior parte ci dice semplicemente che vorrebbero crescere. Ma cosa offrono veramente le aziende ai professionisti per rispondere alla loro richiesta di crescita professionale?