Lavoro, perché cambiare?
Tra gli elementi più importanti che determinano l’esito positivo di un processo di selezione emerge l’analisi della motivazione al cambiamento.
Infatti, per comprendere a fondo il candidato che si ha di fronte occorre indagare, una volta appurate le competenze tecniche richieste, quali sono i valori e le ragioni per cui il nostro interlocutore sta valutando un cambiamento lavorativo.
Le variabili che entrano in gioco sono molteplici, ma tra le principali si possono elencare le seguenti.
Potrebbe sembrare banale, ma il fattore remunerativo ricopre uno degli aspetti più importanti: le variabili che determinano un increase sono diverse, tuttavia in media un aumento del 10%/15% rappresenta una percentuale che può essere ritenuta soddisfacente.
La “ricerca di nuovi stimoli” è un altro elemento menzionato di frequente; la monotonia e l’insoddisfazione di svolgere sempre lo stesso lavoro spesso spingono il candidato ad abbandonare le certezze e le sicurezze del vecchio posto di lavoro per cercarne uno nuovo che gli fornisca possibilmente una crescita professionale, altro elemento importante nel momento in cui si ricerca un cambiamento.
L’ambizione ad occupare una posizione via via più prestigiosa col passare degli anni è un desiderio del tutto giustificabile, a maggior ragione se nell’attuale luogo di lavoro si avverte che non vi sono i presupposti per una crescita in questo senso.
Infine, la vicinanza tra la propria abitazione e il luogo di lavoro è un fattore che non bisogna sottovalutare; essa permette un’ottimizzazione del tempo e un minore stress.
Se per un candidato la motivazione al cambiamento è fondamentale, è ugualmente importante per l’azienda che sta cercando una nuova risorsa saperla riconoscere e comprendere a pieno. Più elevata è la consapevolezza da entrambe le parti della volontà che sta spingendo la potenziale risorsa a mettersi nuovamente in gioco, maggiore sarà la garanzia di un ottimo successo nel progetto di selezione.