Il Bonus…BUONO
No, non è il buono pasto!
Durante la nostra attività ci troviamo spesso ad incontrare imprenditori e figure apicali sia di medie aziende che grandi. Sempre più spesso emerge come i dirigenti ed imprenditori considerino i propri lavoratori (siano operai che impiegati o quadri) il vero asset dell’azienda.
Quella risorsa indistinguibile che, se ben valorizzata e resa autonoma, è in grado di generare un valore di gran lunga superiore a quello di un buon brevetto o dell’ottimizzazione di un processo produttivo. Oserei dire che è la scintilla di magia che farà girare il meccanismo al massimo delle proprie potenzialità.
E sin qui cose più o meno note, almeno nella teoria. Abbiamo scritto ben valorizzata e resa autonoma.
Come fare nella pratica a rendere autonomo il capitale umano? Delegare senza pretendere la perfezione, insegnare piuttosto ai propri addetti a non temere di prendere decisioni, avanzare proposte e portar loro a capire che da ogni errore commesso ci si deve sempre migliorare. Dimostrategli che non devono aver paura di sentirsi parte integrante del processo perché oggi già lo sono. Occorre solo far si che questo processo venga interiorizzato. E occorre che le figure apicali sappiano stare al loro posto e non debordare dai loro compiti che sono di indirizzo, supporto ed esempio.
Molto più praticamente per la valorizzazione del capitale umano, senza nessuna pretesa di invadere il campo sindacale e confindustriale, nonché governativo, tutti i nostri interlocutori chiedono che i vari bonus, le parti variabili legate ad obbiettivi, MBO siano totalmente detassate lato dipendente. Erogare un bonus lordo di 3.000€ e ritrovarsene la metà in busta paga sicuramente non farà la gioia del lavoratore. E quindi è uno strumento poco utilizzato. Certo l’erario ci prende la metà circa del bonus, ma di pochi casi. Detassandolo al cento per cento, non prenderebbe nulla, ma in molti casi essi, siamo sicuri, andrebbero ad alimentare la chimerica componente interna del PIL (in parole povere i modesti consumi interni) e rendere molto felice e quindi produttivo il lavoratore. E sereno e fiducioso nell’investire su se stesso.
Conosciamo una possibile obiezione: così gli imprenditori spingeranno le retribuzioni solo sulla parte variabile. A parte che non è possibile perché ci sono i livelli con relativa retribuzione per ciascuno di essi.
E poi mi ricorda il caso di chi per fare dispetto alla scarpa che indossa ci spara sopra…