Il candidato outsider: la scelta che non ti aspetti

Qualche volta a noi head hunters capita di lavorare a delle ricerche che hanno il sapore della sfida personale; ci vengono infatti richiesti dai clienti dei parametri di nicchia; spesso nel processo di ricerca e selezione gli input forniti dal cliente sono specifici e ristretti e la rete di candidati papabili in base a queste richieste risulta circoscritto, specie in zone di provincia dove i professionisti geograficamente sono meno. Se il cliente mira ad una ricerca dalle specificità troppo distinte si rischia di rendere la collaborazione tra azienda e consulente improduttiva.

A volte potrebbe proprio essere “la scelta che non ti aspetti” quella giusta; quel candidato di potenziale, con una connotazione che si sviluppa sulla predisposizione che si sta cercando, oppure un candidato di esperienza proveniente da un settore diverso ma che, grazie al suo know-how e al suo bagaglio esperienziale, può arricchire il patrimonio di competenze aziendali. Ed è proprio in questo modo che il ventaglio di possibilità nell’attività di recruiting si amplia ponendo il cliente di fronte a scelte che hanno sempre il focus sull’obiettivo ma osservandolo da prospettive diverse.

Quello che notiamo oggi è la tendenza all’incontro con candidati che hanno il desiderio, come maggiore stimolo, di valutare progetti professionali nuovi, di impegnarsi in qualcosa che esula dal background dal quale vengono, e la necessità di rimettersi in discussione come professionisti in realtà diverse, abbracciando un ruolo stimolante e di rilievo pur sviluppando un settore sconosciuto. La flessibilità è un valore molto prezioso e i candidati che si manifestano disponibili ad affrontare un nuovo percorso potrebbero avere con se un valore molto importante nel mondo del lavoro: la determinazione; ed è proprio uno dei compiti di un head hunter scoprirlo: saper leggere tra le righe del cliente e del candidato ideale per unire skills tecniche e attitudini personali in un connubio davvero profittevole.