Tra quiet quitting e Grandi Dimissioni, come mantenere i livelli di engagement?
Grandi dimissioni, smart working e quiet quitting. Negli ultimi tempi, il mondo del lavoro è cambiato radicalmente ed è diventato sempre più necessario ripensare i modelli organizzativi, in aziende di ogni dimensione e settore. Durante la pandemia, la maggior parte delle imprese ha registrato un aumento delle dimissioni e un conseguente innalzamento del tasso di turnover.
“Abbiamo vissuto tutti – precisa Marta Arcoria, HR Business Partner di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – un periodo molto complicato e gran parte delle aziende, quasi da un giorno all’altro, si è trovata a dover riorganizzare modalità di lavoro, tempi e risorse. Flessibilità è certamente la parola che meglio rappresenta il futuro delle Risorse Umane ed è questa la carta vincente per mantenere alti i livelli di engagement, preservare il benessere delle persone e, di conseguenza, limitare il numero di dimissioni”.
L’Employee Life Cycle, il circolo virtuoso per avere successo. Le relazioni – dal vivo o da remoto – sono la chiave del successo di ogni azienda. Per questo motivo, vanno curate fin dal processo di on-boarding che dovrebbe essere sempre personalizzato e non affidato alla classica presentazione standard che, solitamente, caratterizza l’ingresso in azienda della nuova persona.
“Un altro elemento che aiuta a creare e rafforzare l’engagement e che ci ha aiutati ad abbassare notevolmente il tasso di turnover in azienda – aggiunge Marta Arcoria – è l’organizzazione dei programmi di mentoring e coaching. In Hunters Group, ad esempio, ogni nuova ogni risorsa segue dei percorsi di formazione riguardanti il metodo utilizzato da tutta la società e questo permette, da una parte, una diffusione più efficace delle competenze professionali e, dall’altra, della cultura aziendale. Inoltre, durante tutta la carriera professionale di ciascuna risorsa, a prescindere quindi dalla seniority, la formazione ricopre una funzione fondamentale. Infatti, grazie alla predisposizione di percorsi ad hoc è possibile facilitare sia l’accrescimento delle competenze e, di conseguenza, la crescita professionale della risorsa. Non dimentichiamo, infatti, che il modo migliore per essere presenti per i dipendenti è esserlo veramente creando un processo di comunicazione strutturato e generando un flusso di informazioni continuo e costante e non relegato a sporadici incontri prefissati, magari ogni due o tre mesi”.
Ascolto, comunicazione e formazione: i tre ingredienti per il benessere delle risorse. Se volessimo riassumere gli elementi che, in questo periodo di incertezza, possono aiutare a preservare il benessere delle risorse e limitare, per quanto possibile, il turnover in azienda dovremmo sicuramente citare l’ascolto, la buona comunicazione e la formazione. Essere sempre pronti all’ascolto è fondamentale perché aiuta a individuare repentinamente eventuali problemi e quindi risolverli e, inoltre, crea un clima di fiducia nel quale le persone condividono obiettivi e piani futuri. Anche la formazione è determinante per il successo perché, in un momento di grandi cambiamenti e innovazione, avere a bordo competenze aggiornate può davvero fare la differenza.
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