Hunters Group: la moda cerca fashion lawyer, gli avvocati che vanno a caccia dei falsi
Gli studi legali iniziano a creare, al loro interno, vere e proprie divisioni per affiancare i propri clienti nella tutela del diritto commerciale, aziendale e d’autore. Crescono del 10% le richieste di questi professionisti.
Come si tutela un capo disegnato da uno stilista e messo in commercio da una casa di moda? Come è regolamentata la vendita di un prodotto? Come si tutela, infine, il diritto d’autore per evitare che si vendano falsi? Le domande sono molteplici e la materia è spesso molto articolata ed per questo che, in un mercato che è sempre più globale e digitale, cresce continuamente la richiesta di fashion lawyer, avvocati che – conoscendo approfonditamente il settore moda & luxury – siano in grado di gestire le questioni legali che possano sorgere.
“Quella del fashion lawyer – precisa Matilde Reggiani, Senior Consultant di JHunters, brand di Hunters Group (società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato) – è una professione nell’ambito legal che sta prendendo sempre più piede. Ne troviamo uno, se non vere e proprie divisioni, all’interno dei più importanti studi d’avvocatura specializzati in tutela del diritto d’autore. Negli ultimi tempi abbiamo assistito alla nascita di uffici corporate dedicati, sia in grandi firme sia in aziende di più piccole dimensioni, affinché ci sia un presidio costante e puntuale di questa materia che è davvero molto complessa. I dati che abbiamo parlano chiaro: secondo il nostro osservatorio sono cresciute, nell’ultimo anno, del 10% le richieste di avvocati specializzati in questo settore”.
Fashion lawyer, quale è il percorso di formazione è più indicato? Per intraprendere tale percorso professionale è ovviamente necessario il conseguimento della laurea in Giurisprudenza e il titolo di avvocato tramite il superamento dell’esame di stato. A questo si aggiunge poi un percorso di specializzazione in ambito fashion.
L’accademia del Lusso, ad esempio, propone una serie di corsi specifici, mentre alcune Università (come la Statale di Milano o la LUISS di Roma) offrono master di II livello che hanno l’obiettivo di veicolare una formazione giuridica altamente qualificata e di respiro internazionale.
Di cosa si occupa il fashion lawyer? Il lavoro del fashion lawyer è molto complesso. Chiunque si approcci a tale settore deve avere necessariamente una forte visione multi-disciplinare e trasversale che coinvolge anche alcuni aspetti, ad esempio, del marketing. Sono fondamentali, inoltre, una precisa comprensione delle logiche che sottendono il fashion system ed eccellenti doti relazionali.
Questi professionisti dovranno assistere i clienti nelle fasi di ideazione, deposito del marchio, planning, produzione, distribuzione e promozione di prodotti e servizi. Non solo, dovranno affiancarli anche nella tutela del marchio e nella gestione di un eventuale contenzioso.
“Un altro aspetto nuovo ed estremamente interessante – aggiunge Matilde Reggiani – riguarda l’influencer marketing per cui il fashion lawyer entra in gioco sia a supporto del brand sia a supporto del singolo influencer. Vi è dunque un mare magnum di potenziali clienti che, ad oggi, necessitano supporto legale. Si tratta di un mercato estremamente complesso e variegato, ma altamente remunerativo: si parla, ad esempio, di compensi intorno ai 15.000€ per l’avvio di procedimenti cautelari sommari e che si concludono in 30 giorni, fino ad arrivare a 30.000 € per l’avvio di procedimenti di merito ordinari. Un fashion lawyer con un’esperienza compresa tra i due e i cinque anni può percepire un compenso che varia tra i 30.000 e i 35.000 euro lordi annui, a seconda ovviamente della grandezza dello studio o dei clienti che assiste”.
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