Sanzioni senza effetti dopo 2 anni: la Russia cresce e l’Europa stagna
Nella seconda tavola rotonda è stato approfondito il tema delle risorse umane e nuove prospettive per le aziende
di Federico Dovera
A più di due anni di distanza dallo scoppio della guerra in Ucraina le sanzioni imposte alla Russia fanno tuttora sentire i loro effetti, anche con risvolti legati al Lodigiano. A rivelarlo sono stati gli stakeholder del panorama socioeconomico del territorio riuniti ieri alla Banca Centropadana di corso Roma per l’evento “Lodi Export Meeting 2024” organizzato dal consorzio Lodi Export. Sotto questo aspetto, il panel sul tema “Sanzioni alla Russia, il punto di vista degli operatori” ha fornito molti spunti di riflessione. Il mercato russo, fino a qualche tempo fa, soprattutto sul settore del lusso, costituiva una buona fetta del fatturato delle aziende locali. «Ma la mancata pace a due anni e mezzo dall’inizio del conflitto ha portato ad una impennata dei costi energetici che ha messo in difficoltà soprattutto le nostre piccole e medie imprese. L’Italia ha ancora la bolletta energetica più alta d’Europa. Il nostro export si è dimezzato, e le sanzioni imposte
alla Russia non hanno avuto l’effetto sperato, visto che il Paese degli zar è cresciuto mentre l’Europa stagna, e la Germania è in crisi. L’Italia non fa eccezione, veniamo da 18 mesi consecutivi in cui la produzione industriale è in calo» ha spiegato Fabio Milella, direttore Consorzio Lodi Export, mentre Marika Romani, di Lawtelier Avvocati Associati, ha insistito sul fatto che «l’Italia e Lodi sono buoni esportatori, ma è importante che l’imprenditore si concentri sull’esportare con consapevolezza, e si renda conto dei metodi adottati dalla Russia per aggirare le sanzioni, appoggiandosi magari a soggetti partner».
Quindi Luca Orselli di Schneider Group: «Noi assistiamo le imprese a svilupparsi nei mercati dell’ex Unione Sovietica. Oggi la situazione è drammatica, le sanzioni rendono più difficile la vita delle aziende. Tra di esse c’è chi se ne va, chi cambia la ragione sociale e chi rimane».
Infine, Alfredo Piroli, responsabile settore esteri della Centropadana: «Lavorare con l’estero comporta rischi e richiede specifiche competenze. Nell’ambito dell’impianto normativo dell’embargo verso la Russia, non solo le imprese, ma anche le banche sono vincolate a una serie di obblighi. Dal canto nostro offriamo una serie di servizi per aiutare a orientarsi su questi terreni». Successivamente è stato approfondito il tema “Risorse umane e nuove prospettive per le aziende” con Carlotta Scanzio (Hunters Group), Antonio Corrias (Assidim), Antonio Iolli (Star Progetti Spa). Ad inizio convegno, moderato dal direttore del Cittadino Lorenzo Rinaldi, i saluti istituzionali del padrone di casa di Banca Centropadana Angelo Boni, del presidente Lodi Export Giorgio Resmini e dell’assessore regionale allo sviluppo economico Guido Guidesi, che ha sottolineato il valore delle esportazioni della Lombardia e i suoi numeri «da record». Premiato come
“Consorziato dell’anno”, riconoscimento intitolato alla memoria del già associato, vicepresidente e consigliere Lodi Export Antonio Guarnieri, l’omonima realtà del già presidente Lodi Export Paolo Caresana.
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